Mazzarella, ecco chi comanda nella mala di San Giovanni a Teduccio

Napoli. Secondo gli inquirenti controlla la zona che va dai quartieri San Giovanni a Teduccio a Barra, fino a Ponticelli. Francesco ‘O parente indicato al vertice dell’organizzazione malavitosa

NAPOLI – C’è un collaboratore di giustizia che si chiama Francesco Mazzarella, le cui dichiarazioni sono state incluse all’interno delle oltre 5mila pagine di provvedimenti che hanno scoperchiato il vaso di Pandora sul business legato al traffico di carburanti e sugli interessi della camorra su questo affare milionario. Ma nel corso delle indagini sono emersi anche dettagli importanti relativi, in particolare, ad assetti malavitosi recenti e a nuove ‘investiture’ al vertice delle organizzazioni.

“Attualmente nel gruppo Mazzarella di San Giovanni ci sono Salvatore Donadeo ‘o puzzolente, in merito al quale posso dire che mio padre ha fatto da compare al padre del Donadeo; suo fratello Maurizio, Carmine Improta, nemico giurato dei Rinaldi perché gli hanno ammazzato il padre; mio cugino Emanuele Mazzarella, figlio di Domenico. Possono avere armi, ma non hanno forza economica. Pasquale Ariosto, affiliato di Roberto Mazzarella, mi ha detto che hanno l’appoggio economico di Franco Mazzarella, fratello di Roberto del gruppo di San Giovanni. Potrebbero avere anche l’appoggio di Ciro Mazzarella, figlio di Gennaro”.

Nel verbale del cugino omonimo, il profilo di franco Mazzarella si delinea sempre di più. “Quando Ciro è uscito dal carcere Franco Mazzarella di San Giorgio, luogo dove abita, gli ha messo a disposizione l’auto blindata per farsi vedere in giro a Piazza Mercato. E’ Franco Mazzarella di San Giorgio a capo dei Mazzarella di San Giovanni. E’ lui che dà ordini a Donadeo che gestisce le attività illecite”. Un profilo netto, quello di Franco Mazzarella, noto come ‘o parente. Non si tratta di un volto nuovo, ma di un ras che è cresciuto lontano dai riflettori, distante dalla ribalta malavitosa.

Il pentito Salvatore Esposito aggiunge dettagli: “In un’occasione, nel 2003-2004, fui presente ad una riunione in San Giorgio a Cremano presso la sua abitazione che si trova di fronte al bar Cristal, alla quale parteciparono anche Francesco Mazzarella (figlio di Gennaro), Roberto Mozzarella (fratello di Franco), Salvatore Zazo e Pasquale Zaza, figlio di Michele, e nel corso della quale quest’ultimo invitava il Franco Mozzarella ad investire i proventi illeciti nelle società di costruzioni che facevano capo a Zaza”. “Mi risulta – continua Esposito – che Franco Mazzarella disponga di due distributori di benzina. […] Provvede al pagamento degli stipendi mensili agli affiliati del suo gruppo come Salvatore Fido, Clemente Amodio, Salvatore Marigliano, Marco Montefusco, Ciro Figaro, Roberto Mazzarella e altri. Questi fatti risalgono al 2009”.

Nel verbale si legge anche che Franco Mazzarella, nel 2004- 2005 avrebbe gestito la contraffazione dei capi di abbigliamento con Salvatore Zazo. “Quanto alle attività illecite all’interno del Porto di Napoli, sono a conoscenza che Carmine Montescuro, per conto di Franco Mozzarella, imponeva le tangenti estorsive alle ditte impegnate nei lavori realizzati, ricavandone proventi che Franco Mazzarella distribuiva anche agli altri gruppi dei Mazzarella operanti nelle altre zone di Napoli. Franco Mazzarella è la vera mente del gruppo Mazzarella”.

Nelle pagine dell’ordinanza si fa riferimento a lui come “Il boss dei boss”. Del 49enne, tuttavia, ha riferito anche qualcun altro in passato. “Ora vi dico come stanno le cose… Io della famiglia camorristica Mazzarella conosco vita, morte e miracoli vi sto che in quella famiglia ci sono cresciuta. Quello che ancora non avete capito è che a capo di tutto ci sta Francesco Mazzarella il quale ha dato il permesso di gestire gli affari illeciti a Luongo Umberto nel comune di San Giorgio a Cremano e a D’Amico Salvatore nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Sappiate che Mazzarella Francesco è a capo di tutto ed il suo potere si estende anche nei quartieri di Barra e Ponticelli. Mazzarella Francesco viene interpellato dai capi gruppo solo per avere il permesso di ammazzare qualcuno ma non entra in merito agli affari illeciti di droga o armi”.

E’ questo lo sfogo l’ex moglie di un uomo del clan, fece ai carabinieri quando, insieme a suo figlio, fu interrogata a seguito delle minacce ricevute da Umberto Luongo. Minacce che le erano state rivolte perché un tempo era stata legata sentimentalmente al fratello di Francesco e Alfonso Mazzarella, attuali collaboratori di giustizia e le cui dichiarazioni hanno permesso di fare luce sulla struttura criminale guidata proprio dal loro cugino, Francesco Mazzarella alias Franco ‘o parente. Una ‘storiaccia’ che iniziò quando la donna e suo figlio, per questioni personali decisero di abbandonare il programma di protezione per i familiari dei pentiti e di fare ritorno a San Giorgio a Cremano. Ritorno che, però, non passa inosservato ai boss Luongo e D’Amico.

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