Milano, 9 mar. (LaPresse) – “A Milano abbiamo, iscritti nei nostri servizi, 33.000 bambini, oggi siamo di fronte all’incirca ad una quarantina di casi per i quali lunedì valuteremo la situazione specifica, cioè se i genitori saranno in grado di produrre il certificato che ci hanno detto di poter produrre a partire dal mese di settembre oppure no”.
Così il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo, intervistata da Anna Milgiorati a Radio 24, in merito all’obbligo vaccinale e alla situazione delle scuole a Milano.
“Anche un solo bambino è un caso che va considerato con attenzione – aggiunge Scavuzzo – e il motivo per cui siamo arrivati ad averne, fra virgolette, solo 40 è perché in questi mesi c’è stato un lavoro di accompagnamento e di dialogo”. E spiega ancora a Radio 24: “Nello specifico questi 40 sono dei bambini le cui famiglie hanno autocertificato che il percorso vaccinale era a posto e che quindi i bambini potevano accedere ai servizi dell’infanzia senza alcuna difficoltà e non dovendo fare nulla altro e che poi nel corso dei mesi ed entro il 10 marzo avrebbero consegnato il certificato” e su quello che accadrà da lunedì il vicesindaco spiega che se “entro il 10 o comunque anche lunedì mattina, perché – sottolinea – c’è uno spirito collaborativo” i genitori “portano il certificato il bambino entra, se non lo portano c’è un problema, che non è solamente la mancanza della vaccinazione, che comunque per noi è un problema perché noi fidandoci delle autocertificazioni li abbiamo considerati vaccinati e quindi sono inseriti nelle classi confidando che siano vaccinati. Il fatto che non producano il certificato può voler dire che questo certificato non c’è” e quindi non è detto che siano vaccinati.