Migranti, Civati: A Lampedusa condizioni da campo di concentramento

in foto Giuseppe Civati

Milano, 10 mar. (LaPresse) – “Nell’hotspot di Lampedusa ci sono condizioni paragonabili a quelle di un campo di concentramento, né più né meno: ci chiediamo dove siano stati in tutti questi mesi i ministri Minniti e Orlando, fortissimi con i deboli, mentre all’interno dei nostri stessi confini si venivano a creare luoghi di detenzione arbitraria”. Lo dichiarano il segretario di Possibile, Giuseppe Civati, e Stefano Catone, attivista dello stesso partito, commentano l’ultima relazione stilata dalla Coalizione italiana libertà e diritti civili.

“Nei giorni scorsi – aggiungono i due esponenti di Possibile – una delegazione composta da avvocati, ricercatori e mediatori culturali di Cild, Asgi e Indiewatch ha fatto visita all’interno dell’hotspot di Lampedusa, documentando ‘condizioni drammatiche di vita e sistematiche violazioni dei diritti umani. Water alla turca, docce senza porta, materassi di gommapiuma sporchi e malmessi, nessuna selezione nell’ingresso alle strutture, condizioni di sicurezza inesistenti’ – questo è quanto si legge. Minori, accompagnati e non, costretti a vivere in queste condizioni e per periodi di tempo che si protraggono fino ai due mesi, quando invece non dovrebbero superare le poche ore necessarie all’identificazione”.

 “Una donna – concludono Civati e Catone – ha dichiarato di aver subito un tentativo di stupro, davanti agli occhi della figlia, rimasta fortemente traumatizzata. La stessa bambina ‘ha riportato lesioni a causa delle violente cariche della polizia, a seguito di un incendio divampato in una stanza del centro e delle proteste dei migranti’. Quanto ancora dobbiamo aspettare perché si metta fine a questa vergogna?”.

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