Slovenia, premier Cerar si dimette dopo annullamento referendum

(151025) -- (Xinhua) -- Slovenian Prime Minister Miro Cerar (Xinhua/Gong Bing)

Lubiana (Slovenia), 14 mar. (LaPresse/AFP) – Il premier della Slovenia Miro Cerar, di centro-sinistra, ha presentato stasera le sue dimissioni, dopo che la Corte costituzionale ha annullato un referendum, voluto dal governo, con cui era stato approvato un progetto per lo sviluppo del porto di Capodistria, sulla costa adriatica. “Le forze del passato non ci permettono di lavorare per le generazioni future” e “presento le mie dimissioni al Parlamento”, ha dichiarato Cerar in conferenza stampa.

Quando si tenne il referendum, a settembre del 2017, gli elettori sloveni approvarono la costruzione di una nuova ferrovia per servire l’unico grande porto commerciale della Slovenia, di importanza strategica per il Paese. Si tratta di un progetto faro della coalizione di Cerar, per un valore stimato di un miliardo di euro. La Corte costituzionale, però, ha rimproverato al governo di essere venuto meno al dovere di neutralità finanziando la campagna con fondi pubblici. La decisione della Corte giunge sullo sfondo di rivendicazioni sociali, in particolare fra i dipendenti pubblici, in cui gli scioperi si sono moltiplicati dall’inizio dell’anno, e a qualche mese dalle legislative, che dovevano essere organizzate per il mese di giugno. L’annullamento del referendum, secondo Cerar è stata “la goccia che ha fatto traboccare il vaso” in seno a una coalizione governativa composta da tre partiti fra cui le tensioni non hanno cessato di ravvivarsi. Cerar ha detto che sta al capo dello Stato Borut Pahor decidere se convocare o meno le legislative anticipate. Al potere dal 2014, Cerar, ex giurista rispettato di 54 anni, aveva vinto le elezioni alla testa di un partito nuovo, solo qualche mese dopo essere entrato in politica.

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