Agrigento, 23 mar. (LaPresse) – Colpito dai carabinieri di Agrigento un gruppo dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dalla Tunisia alle coste della Sicilia sud occidentale. Finiti in manette quattro trafficanti di esseri umani. E’ questo lo scenario sul quale, per oltre un anno, i militari della compagnia di Sciacca (AG) hanno svolto complesse indagini, attraverso una fitta rete di pedinamenti e intercettazioni, riuscendo a documentare le varie fasi organizzative ed esecutive delle traversate, attuate con potenti motoscafi che dalle spiagge di Al Huwariyah, in Tunisia (punto più vicino alle coste italiane), raggiungevano il litorale trapanese (in particolare Marsala o Mazara del Vallo), percorrendo in media circa 100 miglia marine. Il blitz, ordinato dalla Procura di Marsala (TP), con il nome in codice ‘Caronte’, è stato portato a termine all’alba di oggi da circa 70 carabinieri del comando provinciale di Agrigento tra Menfi (AG), Sambuca di Sicilia (AG), Marsala, Santa Margherita di Belice (AG) e Cesena (FC). Con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di contrabbando di tabacchi lavorati esteri, sono scattate le manette per i membri di una banda ritenuti responsabili di aver pianificato, organizzato e portato a termine alcuni sbarchi di immigrati clandestini, dalla Tunisia verso la Sicilia occidentale, trasportando contestualmente anche sigarette di contrabbando destinate al mercato nero. Quattro le ordinanze di custodia cautelare notificate. Per un altro degli indagati è invece scattato l’obbligo di dimora nel Comune di Marsala.
Le indagini, avviate dai carabinieri della compagnia di Sciacca (Ag) a gennaio 2017 e coordinate dalla Procura di Marsala, presero spunto dalla denuncia di furto di un gommone, poi risultata infondata, fatta proprio da uno dei componenti dell’organizzazione alla stazione dei carabinieri di Menfi. Sin dai primi accertamenti era infatti emerso il sospetto che il natante fosse stato invece utilizzato per una delle traversate. E’ stato appurato, in particolare, che il gruppo criminale avrebbe portato a termine vari sbarchi, tra cui quelli del 2 gennaio e del 17 febbraio 2017, avvenuti nelle coste del trapanese. Si è accertato, inoltre, che il ruolo di coordinamento delle operazioni veniva svolto da un italiano, che spesso si recava personalmente in Tunisia, imbarcandosi dal porto di Palermo o direttamente dall’aeroporto del capoluogo siciliano, allo scopo di poter meglio gestire l’organizzazione dei viaggi e prendere accordi diretti con i tunisini compiacenti del posto.
Sull’imbarcazione, per ogni traversata, venivano complessivamente trasportate dalle 12 alle 15 persone, oltre a circa 1600 stecche di sigarette, che, una volta smerciate al dettaglio, avrebbero fruttato circa 50mila euro. Ogni migrante pagava invece all’organizzazione, per arrivare in Italia, dai 4 ai 5000 euro. Dunque ciascun viaggio poteva generare complessivamente profitti anche fino a 75mila euro. Nel corso dell’operazione, i carabinieri hanno anche sequestrato due fuoristrada utilizzati dall’organizzazione per il trasbordo dei tabacchi lavorati esteri.