Siracusa, sequestrati 900mila euro beni a coniugi fittiziamente separati

Siracusa, 24 mar. (LaPresse) – La guardia di finanza di Siracusa, su provvedimento del gip del Tribunale di Siracusa, ha sequestrato beni per 900mila euro tra disponibilità finanziarie, immobili e terreni a una coppia di coniugi siracusani – I.R. di 69 anni e T.S. di 65 anni – che, in maniera fraudolenta, tentavano di sottrarsi alle pretese erariali. La coppia si era fittiziamente separata. La misura cautelare riguardato i beni e i conti dell’amministratore di una società di Melilli, operante nel settore della riparazione e manutenzione di macchine per l’industria chimica. L’indagine, coordinata dal procuratore capo di Siracusa Francesco Paolo Giordano e dirette dal sostituto procuratore Vincenzo Nitti, nasce dai controlli dell’Agenzia delle Entrate di Siracusa.

La misura cautelare riguardato i beni e i conti dell’amministratore di una società di Melilli, operante nel settore della riparazione e manutenzione di macchine per l’industria chimica. L’indagine, coordinata dal procuratore capo di Siracusa Francesco Paolo Giordano e dirette dal sostituto procuratore Vincenzo Nitti, nasce dai controlli dell’Agenzia delle Entrate di Siracusa. Gli investigatori hanno ricostruito alcuni escamotage messi in atto dall’amministratore per rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva, sia nei confronti della società sia nei confronti del proprio patrimonio finanziario e immobiliare. L’uomo, infatti, pochi mesi prima che il rilevante debito tributario avesse riverberi anche sul proprio patrimoniale familiare, aveva costituito fraudolentemente con la moglie un fondo patrimoniale, facendo confluire una loro proprietà immobiliare. Dopodichè la coppia si era separata fittiziamente, presentando un apposito ricorso congiunto al Tribunale di Siracusa.

Grazie al sotterfugio il marito cedeva alla consorte il diritto di proprietà dei beni immobili acquistati in costanza di matrimonio, spogliandosi così del proprio patrimonio immobiliare senza ottenere nulla in cambio. La vicinanza temporale tra la costituzione del fondo patrimoniale e il deposito del ricorso per separazione ha insospettito i militari delle fiamme gialle, che hanno avviato i dovuti approfondimenti, ottenendo elementi di prova idonei a comprovare la fittizietà della separazione coniugale. All’esito delle investigazioni condotte, il competente giudice ha emesso provvedimento di sequestro preventivo diretto sulle somme di denaro presenti sui conti correnti bancari intestati alla società e, per equivalente, sulla liquidità in qualsiasi forma detenuta dall’Amministratore, fino a concorrenza del valore corrispondente all’evasione fiscale accertata e quantificata in oltre 900mila euro.

noltre, per i beni immobili fraudolentemente sottratti alla procedura di riscossione coattiva, lo stesso gip ha disposto il sequestro preventivo di tutte le unità immobiliari dei coniugi, tra cui una pregevole villa a Carrozzieri, una nella zona balneare della Fanusa e un’altra nella zona collinare di Piano Milo, un appartamento con garage in città e, in ultimo, alcuni appezzamenti di terreno nel comprensorio netino. Ai fini della soddisfazione erariale, oltre al presente provvedimento cautelare, si evidenzia che il contribuente avrebbe già definito con i competenti uffici finanziari un piano di rientro onde sanare la propria situazione debitoria.

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