Firenze, 27 mar. (LaPresse) – Ha raccontato, in un’intervista televisiva non autorizzata, le molestie, anche sessuali, subite ad opera di un suo superiore. Adesso nei confronti della donna, carabiniere scelto che all’epoca dei fatti denunciati in servizio al nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Firenze, l’Arma ha aperto un procedimento disciplinare.
La notizia è stata data dal sito GrNet.it, che spiega che la donna, assistita dagli avvocati Giorgio Carta e Maria Laura Perrone, deve difendersi entro 60 giorni dalle accuse disciplinari.
L’intervista incriminata è stata rilasciata a ‘Presa Diretta’ in onda su Rai3 il 10 marzo scorso. La militare ha raccontato della denuncia di molestie subite in caserma che portò il tribunale militare di Roma, il 17 gennaio 2016, a condannare in primo grado, a 9 mesi di reclusione e al risarcimento danni, il maresciallo, imputato di minacce ad inferiore. Poi il 12 dicembre 2017 la corte militare di appello ha confermato la condanna. Ora il giudizio è pendente in Cassazione.
Nel corso dell’intervista, la giovane carabiniere ha esternato “il senso di solitudine ed abbandono – scrive GrNet.it – sofferto nel corso della sua dolorosa vicenda e che peraltro era emerso nel corso dei due gradi di giudizio già conclusi”.
Nell’atto di contestazione degli addebiti alla militare, l’Arma “rileva una possibile lesione del prestigio istituzionale nel passaggio in cui il carabiniere scelto afferma di avere avuto paura che succedesse qualcosa di più grave. In un contesto come il nostro dovremmo tutelare, no? Con grande amarezza trovo invece che, ecco, anche nel mio caso, uno venga abbandonato'” e aggiunge che “i fatti sopra descritti potrebbero avere rilevanza disciplinare e costituire violazione delle seguenti norme: contegno del militare, comunicazioni dei militari, doveri attinenti al grado, senso di responsabili