Milano, 2 apr. (LaPresse) – In occasione dalla giornata mondiale della consapevolezza autistica, prevista il 2 aprile, è stata aperta da pochi giorni alle Gallerie d’Italia – Piazza Scala a Milano, la mostra ‘L’arte risveglia l’anima’, promossa da Associazione Autismo Firenze, L’immaginario e Amici del Museo Ermitage Italia con Intesa Sanpaolo. Fino al 3 giugno, nella sede museale della Banca saranno in mostra opere d’arte realizzate da persone con disturbi dello spettro autistico, nell’ambito di un progetto internazionale di inclusione sociale e culturale per la promozione di una cultura sull’autismo che rivela talenti e capacità inusuali contro i luoghi comuni e i pregiudizi.
Nata da un’idea del direttore dell’Ermitage, Mikhail Piotrovski, e curata da Cristina Bucci, L’arte risveglia l’anima esprime sin dal titolo l’importanza per le persone autistiche di portare alla luce e comunicare le proprie emozioni non attraverso la parola, bensì con un linguaggio funzionale ed umanizzante come l’arte, nelle sue varie declinazioni. Il progetto, decollato nell’aprile 2017 da Firenze, è giunto oggi alla sua quinta tappa dopo Pistoia, Roma e Brescia.
Oltre 60 opere raccontano l’infinita partitura dell’animo umano, riscontrabile nei soggetti astratti o figurativi scaturiti dalla fantasia o dallo spirito emulativo degli artisti, 18 tra uomini e donne provenienti da tutta Italia e di età differenti, che propongono una lettura meditata e originale di opere di Caravaggio o di Chagall. È a loro e ad altri grandi come Giotto, Marini, Fattori, che alcuni artisti hanno guardato, riuscendo a farsi apprezzare per la tecnica pittorica e l’originalità di interpretazione rispetto ai capolavori dei Maestri. Altri invece hanno esplorato il vissuto o l’immaginazione con pennellate o segni più semplici, ma pur sempre rivelatori di una marcata personalità, con una propria cifra stilistica.
Arrivano dal laboratorio di ceramica del MAiC, il centro sanitario di riabilitazione a sostegno delle persone disabili di Pistoia, piatti e vassoi in ceramica realizzati da sei artisti toscani esposti in mostra così come la realizzazione dell’opera Fratelli, tassello del polittico Believe, ideato da un collettivo di sei ragazzi di Roma. Completa il percorso espositivo l’installazione di Roberta Biondini, giovane allieva dell’Accademia di Belle Arti Carrara di Bergamo, dal titolo Medium, creata appositamente per le Gallerie d’Italia: un pattern di parole su uno schermo multimediale che nella visione dell’artista diventa esso stesso opera d’arte.
Come spazio didattico oltre che espositivo, Gallerie d’Italia fa valere la lunga esperienza con pubblici speciali aprendo ad un ricco calendario di attività collaterali animate dalle associazioni promotrici del progetto, a cominciare dal mese di aprile, dedicato alla consapevolezza autistica. Dal 4 aprile all’11 maggio si terranno una serie di incontri con familiari ed educatori di persone autistiche, visite multisensoriali alla mostra e a una parte della collezione permanente del Novecento di Piazza Scala per piccoli gruppi di persone con disturbi dello spettro autistico (19 e 20 aprile; 9 e 10 maggio). Nello stesso contesto espositivo, si svolgerà un corso di formazione rivolto a educatori museali ed educatori specializzati nell’autismo, finalizzato a condividere esperienze e sviluppare le competenze necessarie per la creazione di nuovi programmi museali accessibili alle persone con disturbi dello spettro autistico. “Chi a causa del destino o per scelta professionale ha un rapporto quotidiano con persone autistiche sa molto bene quanto sia difficile capire che cosa si cela dietro le apparenze”, spiega Anna Maria Kozarzewska, coordinatrice scientifica del progetto.
“Apparenze che spesso ingannano e portano ai giudizi negativi, al rifiuto e all’isolamento sociale. Il progetto è un tentativo di far percepire l’autismo in modo diverso, permettere a chi non è ‘del mestiere’ di entrare in quel mondo affascinante e pieno di sorprese, scoprire le abilità inaspettate che possono manifestarsi in campi diversi. Ci auguriamo possa contribuire a cambiare la percezione diffusa della condizione autistica”.
“Da sempre nella programmazione culturale delle Gallerie d’Italia è dedicata un’attenzione particolare alle “fragilità” e ai pubblici speciali. Crediamo che non possa esserci valorizzazione delle nostre collezioni e palazzi senza l’impegno nel renderli accessibili a tutti. Le Gallerie vogliono essere un luogo aperto, capace di coinvolgere e far partecipare pubblici diversi, dove l’arte diventa strumento per esprimere la propria creatività e favorire una maggiore inclusione sociale” commenta Michele Coppola, Direttore Centrale Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo.