Messina, assenteismo: interdetti 16 dipendenti comunali a Ficarra, 23 indagati

Milano, 5 apr. (LaPresse) – Ventitre dipendenti del Comune di Ficarra (Messina) sotto indagine per assenteismo. Il Comando Provinciale Carabinieri di Messina ha dato esecuzione ad una ordinanza applicativa di misura cautelare personale interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio e/o servizio, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Patti (ME) su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 16 soggetti, su 23 indagati, ritenuti responsabili di truffa aggravata e continuata ai danni dell’Ente Pubblico e di false attestazioni o certificazioni.

Il provvedimento scaturisce dagli esiti di una complessa attività di indagine, sviluppata sin dal 2016 dalla Compagnia di Patti, che ha documentato anche mediante attività tecnica di videoripresa, una cronica, diffusa e generalizzata abitudine degli indagati, dipendenti a vario titolo del Comune di Ficarra (ME), ad allontanarsi fraudolentemente dai rispettivi uffici in assenza di ragioni di servizio ed al solo fine di attendere a incombenze di carattere strettamente personale, provocando così evidenti disservizi all’utenza e recando grave nocumento all’immagine ed alle casse dell’Ente comunale di appartenenza.

Gli indagati, infatti, evitavano dolosamente la timbratura dei cartellini o della scheda magnetica in modo da non far risultare i periodi di assenza e subire le conseguenti decurtazioni retributive. Nel complesso, dunque, sono state rilevate e insividuate dagli inquirenti circa 650 assenze arbitrarie per un ammontare complessivo di oltre 12.500 minuti.

Tra i 16 destinatari della misura cautelare figurano – tra l’altro – 3 dirigenti, rispettivamente delle area tecnica, amministrativa ed economico-finanziaria, i quali rispondono per i succitati reati in concorso materiale con gli altri indagati, in ragione dell’omissione di qualsivoglia forma di controllo nei confronti del personale dipendente.

I militari dell’Arma hanno svelato l’esistenza di un vero e proprio “sistema fraudolento e patologico” ai danni della Pubblica Amministrazione, sviluppatosi e rafforzatosi nel tempo in un contesto di “anarchia amministrativa”, laddove l’azione dei pubblici dipendenti era svincolata da qualsiasi forma di controllo ed il doveroso rispetto delle regole veniva abbandonato alla discrezione ed all’arbitrio dei singoli.

 Per gli investigatori si trattava di un sistema di malaffare che per i suoi caratteri di pervasività e diffusione nel contesto amministrativo del comune nebroideo, non poteva che realizzarsi e reggere nel tempo attraverso atteggiamenti di granitica complicità tra i singoli indagati ed in particolare tra coloro che avrebbero dovuto esercitare funzioni di controllo e coloro che avrebbero dovuto essere i controllati; il tutto per perseguire personali ed illeciti benefici, in un clima di cronico disinteresse per le funzioni pubbliche svolte.

I comportamenti anomali notati dai carabinieri della Stazione di Ficarra, hanno portato annotare e monitorare, in modo sempre più incisivo, gli spostamenti dei vari dipendenti comunali indagati.

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