Milano, 10 apr. (LaPresse) – E’ stato arrestato dai Carabinieri di Vibo Valentia per detenzione abusiva d’arma Domenico Di Grillo, di Limbadi, nel vibonese trovato in possesso di un fucile di provenienza illecita. L’arresto segue di poche ore l’attentato con un’autobomba in cui ieri, sempre a a Limbadi, è morto Matteo Vinci ed è rimasto ferito gravemente il padre Francesco. L’esplosione è avvenuta ieri pomeriggio mentre padre e figlio viaggiavano a bordo di una vettura, sotto la quale era stato piazzato l’ordigno, per recarsi presso dei loro fondi agricoli, nelle campagne di Cervolaro.
Le perquisizioni domiciliari e l’arresto di Di Grillo non hanno al momento una connessione immediata con l’attentato di ieri per il quale gli investigatori stanno vagliando diverse piste, ma si inserisce nel più vasto quadro degli accertamenti investigativi. Si tratta di un vicino di casa delle vittime dell’autobomba. L’arrestato per possesso abusivo di arma da fuoco, nel 2014 con i due Vinci, padre e figlio, e altre persone, era stato coinvolto in una violenta rissa a causa di una contesa di terreni fra i due gruppi familiari. Rissa che era finita con diverse persone in manette. Domenico Di Grillo è sposato con Sara Mancuso, sorella dei boss dell’omonimo gruppo mafioso di Limbadi.
Perquisizioni e sequestri in queste ore con le indagini dei carabinieri che vanno avanti a pieno ritmo, dopo l’ omicidio di Matteo Vinci. Da ieri pomeriggio, mentre sul luogo dell’esplosione si eseguivano i rilievi tecnici, sotto la lente degli artificieri le campagne attorno al luogo dell’esplosione dell’aurobomba. L’attentato di ieri a Limbadi, nel vobonese, è all’ordine del giorno del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato in via d’urgenza dal prefetto di Vibo Valentia.