Washington (Usa), 16 apr. (LaPresse/AFP) – Ancora una volta, Comey contro Trump. L’ex capo dell’Fbi, dopo l’uscita dei primi stralci del suo libro nel quale parla del presidente degli Stati Uniti come di una persona immorale quanto un boss mafioso, in un’intervista andata in onda domenica sulla ABC lo ha definito “moralmente inadatto” come inquilino della Casa Bianca, descrivendolo come un bugiardo seriale che “infangherà chiunque lo circondi”. Comey ha così risposto anche ai tweet di Trump che lo ha chiamato “melma”, suggerendo che avrebbe dovuto essere messo in prigione. Il libro di Comey, ‘A Higher loyalty: truth, lies and leadership’, uscirà martedì.
“Penso sia moralmente inadatto a fare il presidente”, ha detto Comey, nella sua prima intervista televisiva da quando è stato licenziato da capo dell’Fbi a maggio dell’anno scorso, sottolineando come Trump “parla e tratta le donne come se fossero pezzi di carne” e “mente costantemente su argomenti grandi e piccoli e insiste sul fatto che gli americani gli credano”. Comey ha anche detto che servire nell’amministrazione di Trump pone un serio dilemma etico.
Nell’intervista, Comey ha riferito di non essere certo che i russi abbiano materiale compromettente che possano usare per ricattare Trump: “Credo sia possibile, non lo so. Sono parole che non pensavo avrei mai usato parlando di un presidente degli Stati Uniti, ma penso ci sia questa possibilità”. Poi, un’accusa pesante nei confronti del magnate: potrebbe avere ostacolato la giustizia chiedendo di interrompere le indagini sull’ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn: “E’ possibile, ci sono certamente prove di ostruzione della giustizia”.