Milano, 17 apr. (LaPresse) – “Non pensavo, a certe condizioni, di poter essere utile a una squadra che merita un lavoro diverso da quello che avrei potuto sviluppare qui”. Dopo qualche settimana di riflessione, Walter Sabatini rompe il silenzio e ai microfoni di Sky Sport torna sulle sue dimissioni dall’incarico di coordinatore dell’area tecnica di Suning Sports Group, che controlla anche l’Inter. “Nella mia strada ho incontrato tanti interisti, anche quando ero a Roma, e ho creduto di non poter assecondare i loro desideri. Ho fatto una scelta dolorosissima perchè l’Inter è il massimo dal punto di vista professionale”, ha aggiunto. “Volevo essere all’altezza e, non essendoci i presupposti, ho preferito ringraziare Suning per l’opportunità, ma io volevo fare il mio calcio e qui non potevo farlo. Mi devo scusare con i tifosi dell’Inter, quando sono arrivato, ho colto da parte loro un grande senso di fiducia, ma non potendo contraccambiare fino in fondo, per colpa di nessuno, ma per le procedure e per il modo di affrontare la vita del club che non erano affini al mio modo di sviluppare questa attività”.
Sempre a proposito dei nerazzurri, Sabatini ha dichiarato: “L’Inter ha la forza e la qualità per venirne fuori. Spalletti è una garanzia, il calcio senza un pizzico di follia non si gioca. Lui pone attenzione ma lui vive il calcio come un’arte, è un allenatore veramente importante”. Sabatini ha parlato anche di un’altra sua ex squadra, la Roma. “La Roma la sento ancora mia, nove undicesimi della squadra li ho acquisiti io. Li seguo con grande affetto e la consapevolezza che potrebbero produrre un risultato leggendario. Me lo auguro”, ha detto. Infine sul suo futuro. “Sarò pronto a qualsiasi nuova possibilità, senza calcio perdo l’orientamento nella vita. E’ la mia priorità”, ha concluso Sabatini.