Milano, 26 apr. (LaPresse) – Dopo aver definito i canoni del rock’n’roll negli anni ‘60, i Rolling Stones raggiunsero il momento di maggior splendore nel 1971 con ‘Sticky Fingers’. Quello che poi seguì fu un’ineguagliabile successione di album: gli eccessi decadenti di ‘Exile on Main St.’, le atmosfere voodoo swamp giamaicane di ‘Goats Head Soup’, le contaminazioni disco e punk di ‘Some Girls’.
In ogni nuova decade, gli Stones si sono evoluti pur rimanendo ancorati alle loro radici, arrivando a chiudere il cerchio nel 2016 con ‘Blue & Lonesome’, una lettera d’amore alla loro prima fonte di ispirazione musicale: il Blues.
Ogni volta che i Rolling Stones fanno qualcosa, lo fanno con una qualità ed un rilievo unico. E questa è anche la linea guida di ‘The Studio Albums Vinyl Collection 1971-2016’, in uscita il 15 giugno 2018.
Nel box-set trovano posto infatti i 15 album incisi in studio dal 1971 al 2016 rimasterizzati in half-speed dai nastri originali negli Abbey Road Studios e stampati in LP 180g con tanto di certificato di autenticazione.
‘The Studio Albums Vinyl Collection 1971-2016’ racconta questa maestosa epoca del rock’n’roll in un cofanetto con copertina lenticolare, numerato e comprensivo di digital download card per scaricare gli album in alta qualità.
Ogni album è stato rimasterizzato con la massima cura ad Abbey Road da Miles Showell che ha anche realizzato il cutting in half-speed. La qualità dei vinili dei Rolling Stones non è mai stata così alta e questo elevato standard di stampa e masterizzazione assicura un audio di primo livello per gli ascoltatori.
Un’attenzione speciale è stata dedicata al packaging: ogni LP riproduce nei dettagli l’originale, compreso ‘Some Girls’ con la sua cut-outs cover e busta interna estraibile. ‘Sticky Fingers’ è esattamente come l’aveva concepito Andy Warhol, con tanto di vera zip e immagine nascosta, mentre ‘Exile On Main St’ contiene le 12 cartoline originali inserite nel doppio LP dell’epoca.