Udine, 28 apr. (LaPresse) – “La squadra l’ho trovata psicologicamente affranta, com’è giusto che fosse dopo 11 sconfitte consecutive, d’altronde nessuno di loro è abituato a vivere situazioni del genere. Io ho cercato di lavorare non solo sull’aspetto psicologico, ma anche su quello tecnico pur se gli allenamenti sono stati pochi, e domani i giocatori in campo me li aspetto solidi e tosti, con l’idea di sapere cosa fare”. Il neotecnico dell’Udinese Igor Tudor descrive così lo stato d’animo della sua squadra alla vigilia del match di campionato contro il Benevento. “Loro giocano anche un bel calcio, frutto della serenità che li accompagna. Noi dobbiamo guardare a noi stessi senza pensare al risultato anche se riconosco che non è facile – ha ammesso in conferenza stampa – In questi giorni ho parlato ad ognuno dei giocatori dicendo loro che quando sono in campo devono cercare la performance, perché se giocano bene il risultato viene di conseguenza. Devono essere il più possibile concreti sia in fase difensiva che in quella offensiva”.
L’ex giocatore della Juventus nega di aver approfondito qualche aspetto in particolare. “Ho lavorato su tattica, tecnica e sull’aspetto psicologico. È chiaro che in loro c’è un vuoto mentale e che se domani dovesse arrivare un risultato positivo il gruppo sarebbe molto più sereno, ma in attesa di ciò ci siamo concentrati molto sull’aspetto tecnico e tattico – ha aggiunto – Non ci sono più alibi? Uno che gioca a calcio vive perennemente sotto pressione. Secondo me è sbagliato metterne di ulteriore ricordando l’importanza della posta in palio, perciò ho lavorato sulla coesione del gruppo e ho personalizzato i carichi di lavoro. La cosa importante è che domani svolgano sul campo ciò che abbiamo provato negli allenamenti”.
I problemi dell’Udinese del recente periodo sono anche in attacco. “Io ho trovato tutti i giocatori pieni di voglia di fare bene e smaniosi di dimostrarlo sul campo. Ho detto loro che in queste quattro partite che rimangono ci sarà spazio per tutti pertanto sarà necessario che siano pronti, aiutandosi l’un l’altro. E i ragazzi hanno recepito il messaggio – ha assicurato – Fare calcoli può portare solo a un sovraccarico di ansia, pertanto noi dobbiamo rimanere concentrati soltanto sul gioco perché il risultato è figlio del gioco espresso sul campo. Quello che si vede domenica è lo specchio del lavoro fatto in settimana”, ha concluso Tudor.