Milano, 2 mag. (LaPresse) – Il reddito di cittadinanza “potrebbe costare molto (30 miliardi di euro o più secondo varie stime, rispetto ai già elevati 17 miliardi prospettati dal M5S)” e “comportare uno spreco ingente di risorse pubbliche, poiché verrebbe concesso anche a individui che poveri non sono”. Lo afferma il Centro studi Confindustria in un rapporto sullo strumento, sottolineando che sarebbe sbagliato “affrettarsi a sostituire” il reddito di inclusione (Rei), che è “uno strumento appena partito”, perché significherebbe “creare incertezza e allungare i tempi di implementazione”. Secondo il Centro studi, “è inoltre alto il rischio” che il reddito di cittadinanza “disincentivi il lavoro, dato l’elevato importo del beneficio e l’assenza di un meccanismo di cumulo con il reddito da lavoro”. Confindustria ricorda inoltre che, “per incentivare la partecipazione”, lo strumento proposto dal M5S “prevede solo l’obbligo di iscrizione ai centri per l’impiego, strutture che necessitano di una profonda e costosa riforma per poter garantire risultati apprezzabili nel facilitare l’avviamento al lavoro”.