Autostrade Meridionali, gli aumenti tariffari fanno bene al bilancio

Nei primi tre mesi del nuovo anno registrati ricavi netti per oltre 20 milioni

ROMA (Francesco Biondi) – Conti ok per Autostrade Meridionali. I primi dati relativi al nuovo anno hanno mostrato un andamento per il momento in crescita rispetto al 2017. Le ‘cause’ di questo andamento al momento ben sopra lo ‘0’ sono da ricercare nei vari aumenti tariffari sul territorio nazionale oltre ad un aumento del traffico automobilistico. Le percentuali relative, rispettivamente + 5.98% e + 0.6%, hanno permesso al colosso controllato per la maggioranza delle sue azioni da Atlantia, di raggiungere una redditività lorda ed un risultato operativo in crescita.

LE PERCENTUALI

La redditività lorda, nello specifico, ha riportato una crescita di poco superiore al 22%  raggiungendo di fatto gli 8 milioni. Stessa percentuale e, dunque, stesso margine di crescita per il risultato operativo, +22.6% corrispondenti ad 8 milioni e 400mila euro. Per quel che riguarda le voci in passivo della società, gli oneri finanziari netti restano pressoché invariati essendo tuttora rappresentati quasi esclusivamente dal contratto di finanziamento sottoscritto nel dicembre del 2015 con il Banco di Napoli e recentemente rinnovato.

I DATI E LE PREVISIONI PER IL 2018

L’analisi svolta ha dato dunque vita ad un quadro positivo della situazione di Autostrade Meridionali. Dato particolarmente significativo in merito è rappresentato dalla posizione finanziaria netta che, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ha fatto registrare un aumento di 2 milioni e mezzo frutto di un segno ‘piu’’ pari ad oltre 171milioni. Sempre nelle voci positive di bilancio, l’utile netto riporta un pregresso dalla precedente annata di quasi 5 milioni, realizzati con imposte che hanno ‘doppiato’ il numero ed il valore di quelle del 2017 quando, invece, nei primi tre mesi dell’anno avevano subìto un forte decremento. Numeri che così analizzati dovrebbero confermarsi anche nei restanti 9 mesi dell’anno e, se così fosse, i numeri definitivi del 2018 non faranno altro che decretare una gestione dall’andamento stabile rispetto allo scorso anno.

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