Roma, 5 mag. (LaPresse) – Tre rapine in pochi giorni e con lo stesso modus operandi: bloccavano il malcapitato fingendosi appartenenti alle forze dell’ordine e si facevano consegnare soldi e cellulari.
A condurre gli investigatori della polizia di Stato sulla pista giusta è stata la macchina, una vecchia Fiat 600 di colore celeste, usata in 2 dei 3 reati. Gli agenti del commissariato Romanina, diretto da Laura Petroni, l’hanno seguita scoprendo che era usata dagli appartenenti ad una famiglia di zona, già conosciuta dalle forze dell’ordine.
Proprio facendo l’accertamento in una delle ville della famiglia gli agenti hanno individuato nel 36enne C.A. uno dei possibili autori delle rapine; l’uomo, vedendo i poliziotti, ha provato a fuggire. Gli investigatori lo hanno bloccato e condotto in commissariato; proprio davanti agli uffici di polizia si sono riuniti i familiari di C.A. che, a gran voce, chiedevano la ‘liberazione’ del parente. È stato proprio tra questa folla che i poliziotti, grazie alle precise descrizioni delle vittime, hanno individuato l’altro rapinatore, in questo caso minorenne.
I successivi accertamenti hanno poi confermato i sospetti degli investigatori ed il 36enne ha consegnato spontaneamente lo smartphone provento di una delle rapine.
I 2 sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria; il maggiorenne è stato accompagnato a Regina Coeli mentre il minorenne è stato consegnato agli operatori di via Virginia Agnelli.