Parigi (Francia), 8 mag. (LaPresse/AFP) – Parigi continuerà a chiedere un miglioramento dell’accordo sul nucleare, “che gli Usa vi siano presenti o meno”. Lo ha dichiarato la ministra francese alla Difesa, Florence Parly, mentre il presidente americano Donald Trump potrebbe aver deciso il ritiro degli Usa dall’intesa. “Questo accordo non è il migliore del mondo”, ma “senza essere perfetto, ha anche un certo numero di virtù”, ha dichiarato alla radio Rtl, e “gli iraniani lo rispettano”. L’intesa, secondo la ministra francese, “deve esser completata. È ciò che il presidente della repubblica ha proposto, bisognerà andar avanti senza sosta per chiedere il miglioramento di questo accordo, che gli Usa vi siano presenti o meno”. Salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, Trump dovrebbe annunciare oggi alle 20 italiane il ripristino, almeno parziale, delle sanzioni revocate a fronte dell’impegno preso da Teheren nel 2015 di non lavorare per avere armi nucleari.
Secondo gli esperti, questa decisione potrebbe “uccidere” l’accordo siglato a Vienna dopo anni di tensione sul programma nucleare e una maratona diplomatica. Tutti gli altri firmatari (oltre a Iran e Usa, sono Russia, Cina, Regno Unito, Francia, Germania) hanno difeso l’impegno giudicandolo “storico” e sottolineando che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) abbia regolarmente certificato il rispetto dei termini da parte di Teheran. “Gli europei hanno confermato ancora di recente la loro adesione al mantenimento e al rispetto di questo accordo”, ha dichiarato Parly, sottolineando che esso costituisce un “fattore di pace e di stabilizzazione in una regione molto incendiaria”.
“L’Iran è una potenza che cerca di esercitare la sua potenza oltre la regione, ecco il motivo per cui è coinvolto in Siria”, ha poi proseguito. Se “la vicinanza dell’Iran è un problema per Israele, ciò ha portato di recente Israele a intervenire militarmente per colpire un certo numero di obiettivi in Siria”, secondo la ministra. “Si vede bene che una escalation potrebbe portare l’Iran a non rispettare più un accordo firmato, anche dagli Stati Uniti, non potrebbe essere che un fattore d’aggravamento di una situazione già molto tesa”, ha messo in guardia.