ROMA (Gennaro Scala) – E’ stata una di quelle partite in cui i superlativi si sprecano. Fino all’ultimo 15, tuttavia, la sensazione che arriva, è che ci si trovi davanti a un braccio e a un’intelligenza tattica che potrebbero stare tranquillamente nella top five del ranking Atp, ma che per qualche balzana ragione non ci arrivano mai. Fabio Fognini è così. Alterna prestazioni inarrivabili a scivoloni a cui difficilmente ci si riesce ad abituare. Oggi agli Internazionali di Roma era in giornata sì e quando è così, non ce n’è per nessuno. Neppure per Dominic Thiem, l’uomo che aveva strapazzato il Nadal numero uno al mondo (e Goat della terra rossa) nella finale del torneo di Madrid, rispedendolo dietro a re Roger Federer nella classifica Atp.
Fognini c’è. Thiem eliminato
Fabio ‘Fogna’ ha chiuso in tre set, ma lo ha fatto in maniera magistrale. La partita è terminata sul 6-4, 1-6, 6-3. La frase che potrebbe rappresentare Fognini, più che il consueto “vorrei ma non posso”, potrebbe essere “potrei ma non voglio”. Perché è lì che viene scivola. A volte sulla motivazione, altre sulla concentrazione. Altre ancora prendendo sentieri di polemiche che lo allontanano dal gioco. Ma quando di gioco si è trattato, per l’austriaco non c’è stata chance.
Dopo gli ottavi è lecito sognare
Certo, il diritto del finalista di Madrid ha fatto un po’ le bizze, ma il tennis è anche questo. Dopo Gael Monfils e Domic Thiem, il 30enne di Sanremo, numero uno azzurro, dovrà incontrare il tedesco Peter Gojowczyk (che ha eliminato ieri l’altro azzurro Lorenzo Sonego), un avversario decisamente alla sua portata. Dopo ci sarebbero i quarti e, a quel punto, sperare comincia ad essere un diritto. Vincente.