KIEV (Leonardo Crocetta) – Svolta nelle indagini sull’aereo abbattuto nel 2014 nei cieli dell’Ucraina. Mentre il velivolo si trovava a sorvolare l’Ucraina Orientale, diretto verso Kuala Lumpur venne colpito dal un missile Buk-Telar. Secondo gli inquirenti l’ordigno è partito da una base in Russia. Nell’esplosione dell’aereo morirono 288 persone: 273 passeggeri e 15 membri dell’equipaggio. A trarre la conclusione gli investigatori del Joint Investigative Team di cui fanno parte Australia, Belgio, Malaysia, Olanda e Ucraina.
Le indagini del team internazionale
La Russia ha sempre negato un suo coinvolgimento nell’incidente aereo. Ma è diversa l’opinione della squadra di inquirenti impegnati a far luce sul tragico evento. L’investigatore olandese Wilbert Paulissen ha dichiarato che il Joint Investigation Team è giunto a una conclusione: “Il missile Buk-Telar che ha abbattuto in volo l’aereo è partito dalla base della 53esima brigata missilistica antiaerea a Kursk, in Russia. La brigata fa parte delle forze armate Russe”. il razzo faceva parte di una batteria Buk, all’epoca controllata dai ribelli filo-russi del Donbass. Gli investigatori hanno intercettato alcune telefonate in cui alcuni uomini stavano parlando del trasporto dell’arma. L’ordigno avrebbe compiuto un viaggio da e per la Russia. In un’altra chiamata si sente un miliziano esultare per l’abbattimento dell’aereo, convinto che fosse un velivolo militare. Il Buk è stato poi riportato, secondo gli inquirenti al confine con la Russia. Dalla postazione mancava solo un missile.
L’ombra della tragedia si estende sui Mondiali
Sono parole amare quelle che i parenti delle vittime hanno affidato a una lettere, pubblicata sul Novaya Gazeta. Un messaggio che getta un’ombra sugli imminenti Mondiali di calcio. “Ci auguriamo che il Mondiale in Russia sia un successo e una fonte di soddisfazione e orgoglio per il popolo russo – hanno detto i parenti dei passeggeri periti nella catastrofe – Ma è innegabile che dal nostro punto di vista, un’ombra incombe sull’evento. Constatiamo con amara ironia che i leader russi, che promettono di accogliere il mondo a braccia aperte, sono i principali responsabili della distruzione del cono mondo. Le stesse persone che da quel terribile giorno hanno cercato di insabbiare la verità per non assumersi responsabilità”.