PRATO NEVOSO (Domenico Palmiero) – Domani è il grande giorno. Lo sentiamo, ce lo aspettiamo. Come si attende un cavallo di razza all’arrivo. Per chi non lo avesse capito, stiamo parlando di Fabio Aru. Oggi, nella tappa di Monte Nevoso, il sardo della UAE Emirates si è riposato, si è risparmiato, ha salvato la gamba. Per cosa se non per tentare l’impresa domani. Le salite che aspettano i corridori nella 19esima tappa sono proprio quelle che ama il Cavaliere dei Quattro Mori. Tutti ci aspettiamo di vederlo protagonista a Colle delle Ginestre dove sicuramente la corsa esploderà. Fabio Aru è uscito di classifica, lo sappiamo tutti. E, quindi, sicuramente avrà il via libera dal gruppo, nel senso che nessuno avrà interesse a spendere energie preziose per stargli dietro. La salita finale dello Jafferau, infine, potrebbe ridarci l’atleta che conosciamo, quello che ci aspettiamo di vedere tagliare per primo il traguardo con addosso la maglia tricolore. Sicuramente la formazione del sardo ci ha pensato, certamente avrà piantato la bandierina su questa tappa. Difficile pensare che il team di Aru e di Saronni non abbia programmato il colpo gobbo, l’impresa che può in un solo colpo ridare un senso al Giro.
Via i cattivi pensieri
Una vittoria e tutti i pensieri cattivi cadranno nel dimenticatoi. I messaggi positivi ci sono, in primis la prestazione alla cronometro Trento-Rovereto dove, al di là della penalizzazione di venti secondi, ci ha restituito un atleta potente, deciso, a tratti anche cattivo. Il ritorno ai livelli che gli competono potrebbe essere anche un piccolo ma significativo tassello su cui costruire il futuro e il proseguimento della stagione. Tornare ad alti livelli significherebbe una iniezione di fiducia, forse la ‘medicina’ che in questo momento è quella di cui abbisogna Aru. Noi siamo convinti che la crisi dell’atleta di Villacidro sia soprattutto di testa, mentale, psicologica. La potenza c’è, l’agilità anche. Manca solo la convinzione. Forza Fabio. Noi ci crediamo.