GERUSALEMME (Leonardo Crocetta) – Missili lanciati dai caccia israeliani su Gaza City e colpi di mortaio delle milizie jihadiste al confine con la Striscia. Non si fermano le violenze in Palestina. Le sirene d’allarme hanno suonato e i cittadini dei villaggi israeliani hanno raggiunto i rifugi quando, stamattina, una decina di razzi sono stati sparati dai mezzi dell’aviazione israeliana contro alcuni obbiettivi in risposta a un attacco degli estremisti. Non sono state registrate vittime.
L’attacco della Jihad
Dalla Striscia sono partiti 27 razzi contro Israele, verso la zona del Nechev. A darne notizia il ministro della difesa israeliano Avigdor Lieberman. La maggior parte degli ordigni è stata intercettata dal sistema di difesa Iron Dome. Una delle testate sarebbe caduta su un asilo nido israeliano e non ha causato vittime. Secondo i media locali si tratta dell’attacco più consistente degli ultimi anni.
La controffensiva israeliana
La reazione delle forze armate di Israele non si è fatta attendere. Carri armati e cacciabombardieri hanno attaccato alcuni obiettivi appartenenti ad Hamas. I raid aerei hanno colpito le postazioni nei rioni di Zaitun e Sajiaya a Gaza City, nella zona orientale della Striscia di Gaza. Anche in questo caso, a quanto si apprende, non sono state registrate vittime nei bombardamenti.
Lo scontro senza fine
Continua l’escalation. Appena due giorni fa l’esercito della Jihad Islamica aveva minacciato ritorsioni per l’uccisione di tre dei suoi miliziani. Domenica un carrarmato ha colpito una postazione del movimento Jihad islamico a Khan Yunis. L’offensiva condotta come rappresaglia per il ritrovamento di un ordigno esplosivo al confine con Israele. La sera prima l’aviazione israeliana aveva bombardato alcune basi di Hamas, a sud della Striscia.