BERLINO (LaPresse/AFP) – Novità in Ue. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha dettagliato la propria risposta al presidente francese Emmanuel Macron sull’eurozona. Si prevede un bilancio per investimenti limitato e la creazione di un Fondo monetario europeo.
La Merkel in un’intervista al quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di maggiore convergenza economica tra gli Stati membri dell’ambito della zona euro. Per questo motivo abbiamo proposto un bilancio di investimenti per la zona euro nel contratto di coalizione” del nuovo governo tedesco, tra conservatori e socialdemocratici, e “io sono favorevole“. La cancelliera ha inoltre citato una somma “limitata a due cifre in miliardi di euro”. Germania e Francia, considerati due motori dell’integrazione europea, hanno in programma colloqui prima del vertice Ue della fine del mese. Al fine di coordinare le loro posizioni sulla riforma del blocco a seguito della Brexit.
Le proposte della Merkel.
Cifra diversa da quella del presidente francese, che aveva parlato di “vari punti del Pil della zona euro”, cioé varie centinaia di miliardi di euro. Merkel ha poi citato la proposta di un Fondo monetario europeo, che vada in aiuto ai Paesi in difficoltà, in cambio di rigide condizioni e di stretta sorveglianza. “Vogliamo renderci un po’ indipendenti dal Fondo monetario internazionale”, ha spiegato la cancelliera. Questo Fondo riprenderebbe prerogative del Meccanismo europeo di stabilità, che aiuta a finanziare il debito dei Paesi in crisi come la Grecia, dando prestiti di lungo termine. A fianco di ciò, posso immaginare la possibilità di una linea di credito a più breve termine, cinque anni per esempio“.
Ue, le riforme per sostenere i Paesi in difficoltà.
I prestiti sarebbero destinati a “sostenere i Paesi che affrontano difficoltà d’origine esterna“, ha detto Merkel. Come contropartita i Paesi dovrebbero accettare che il Fondo europeo abbia un diritto di monitoraggio e intervento nelle politiche nazionali. La cancelliera anche aggiunto che la solidarietà tra i Paesi membri della zona euro non dovrà creare “una Unione dell’indebitamento”, ma “deve trattarsi di aiutare gli altri per aiutare se stessi“.