ROMA (Mariano Paolozzi) – Flat tax diversificata, in due tempi. Una subito, da applicare solo alle imprese e una rinviata a data da destinarsi, probabilmente nel 2020, per le famiglie. Una delle proposte cardine della Lega e inserita, modificata, nell’accordo di governo tra Carroccio e 5 Stelle potrebbe arrivare col contagocce. A spiegarlo, è il parlamentare leghista Alberto Bagnai, probabile futuro sottosegretario al ministero dell’Economia.
Flat tax in due tempi
“Mi sembra che ci sia un accordo sul fatto di fare partire la Flat tax sui redditi di impresa a partire dall’anno prossimo”, spiega Bagnai ospita della trasmissione Agorà. “Poi, partire dal secondo anno si prevede di applicarla alle famiglie”, conclude il leghista. Prendendo per vere le sue parole, l’aliquota unica per le imprese, che è già in vigore al 24%, scenderebbe ancora dal 2019. Invece, per le famiglie, tutto rinviato al 2020. Bagnai ha anche rassicurato su un eventuale aumento dell’Iva ‘volontario’, come si vociferava in questi giorni. “L’aumento dell’Iva è assolutamente fuori discussione”, ha spiegato. E’ una risposta a chi sostiene che per ridurre le tasse si debba aumentare l’Iva, come ha sostenuto, d’altronde, in un articolo il ministro dell’economia Giovanni Tria.
Flat tax, reddito di cittadinanza e revisione Fornero
La Flat tax è la proposta principe messa da Matteo Salvini all’interno del ‘contratto di governo’ stipulato insieme a Luigi Di Maio e che il premier Conte dovrebbe rispettare come il Vangelo. Oltre alle politiche migratorie e di messa in discussione delle politiche estere, a rischiare di incrinare i rapporti con i 5 Stelle anche il reddito di cittadinanza, seppur rivisto. Oltre all’inghippo sul dove e come reperire le coperture per attuare le due misure contestualmente, c’è anche una distanza ‘ideale’ tra gli elettorati a dividere sul tema. Altro caposaldo dell’asse, è la revisione del sistema pensionistico e della legge Fornero. Anche in questo caso, lo scetticismo sulle coperture finanziarie è alto.
