BOLOGNA (LaPresse) – In Emilia-Romagna continuano gli investimenti della Regione per potenziare il sistema sanitario. Si tratta infatti di stabilizzazioni di personale della dirigenza, soprattutto medica. Una nuova tappa del processo di uscita dal precariato nell’ambito della sanità pubblica emiliano-romagnola.
I dati della sanità in Emilia-Romagna.
Nel 2018 sono previste 393 nuove stabilizzazioni di dirigenti sanitari, di cui 329 medici. Sul totale, 233 verranno stabilizzati in base al decreto Madia. E’ quanto prevede dunque il protocollo siglato dalla Regione con i sindacati della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria e presentato oggi a Bologna. Lo si legge in una nota della Regione Emilia-Romagna.
Da sottolineare il fatto che nella dirigenza sanitaria la copertura del turn over nel 2017 è stata del 115%. Negli ultimi due anni nel sistema sanitario sono state assunte complessivamente a tempo indeterminato quasi 5mila persone.
A illustrate alla stampa contenuti, numeri e tempi della nuova intesa sulla dirigenza sanitaria sono stati il presidente, Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi. Intervenuta anche la direttrice generale Cura della persona, salute e welfare, Kyriakoula Petropulacos.
Bonaccini ribadisce l’impegno per combattere il precariato e garantire un buon sistema sanitario.
Sottolinea il presidente: “Si tratta di numeri importanti che confermano il nostro impegno per combattere il precariato e favorire una piena e buona occupazione”. E prosegue: “Finora sono stati inseriti in tutto il territorio regionale oltre 5mila persone. Numeri straordinari, che hanno richiesto uno sforzo economico importante. Parliamo, per il solo 2017, di oltre 22 milioni di euro”. Conclude il presidente: “Ma siamo sempre stati convinti della necessità di investire sulle persone, per dare a chi lavora certezza del proprio futuro. E di alzare l’asticella della qualità dei servizi ai cittadini”.
Le dichiarazioni dell’assessore Venturi.
Anche l’assessore Venuti commenta: “Vogliamo fare tesoro del patrimonio di competenze e conoscenze accumulate in anni di lavoro”. E ribadisce: “Se possiamo vantare una sanità d’eccellenza è anche merito di queste persone, della loro professionalità e della capacità di gestire situazioni di estrema complessità”.