ROMA (LaPresse) – Caso di cronaca a Roma. “Non ricordo niente. Sono distrutto per quanto è accaduto…ma non so dire come è andata perché non ricordo nulla“. Così la guardia giurata 40enne dalla pistola della quale è partito il colpo che ieri pomeriggio ha ucciso un anziano paziente che attendeva il suo turno in uno studio medico.
La dinamica degli eventi alla periferia est di Roma.
È successo, poco dopo le 16, in Via Palmiro Togliatti, alla periferia est di Roma: l’uomo, finito in carcere con l’accusa di omicidio colposo, si era recato del suo medico curante per una delle pratiche di rinnovo del porto d’armi. È ancora poco chiaro come dalla pistola sia partito il colpo che, attraversando la parete di cartongesso ha ucciso la vittima, 69enne. Il 40enne racconta al suo legale di non ricordare nulla di quegli istanti. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, anche grazie alla testimonianza del medico, l’uomo su richiesta del dottore gli avrebbe mostrato l’arma poco prima che partisse accidentalmente il proiettile.
Continuano le indagini e gli interrogatori.
Inutili i tentativi di soccorso all’anziano che è morto poco dopo esser stato colpito. Domani probabilmente si terrà l’interrogatorio di convalida del fermo, a Regina Coeli, dove l’uomo è rinchiuso da ieri. Il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e il pm Pierluigi Cipolla titolari del fascicolo, incaricheranno nelle prossime ore un medico legale per gli esami autoptici. Altri dettagli arriveranno dalle verifiche balistiche che contribuiranno a fare chiarezza su quanto avvenuto.
Di Alessandra Lemme.