Governo, Di Maio: “Restiamo nella Nato ed alleati degli Usa, ma dialoghiamo con la Russia”

Il nuovo ministro del Lavoro ha visitato lo stabilimento Leonardo a Pomigliano

In foto Luigi DiMaio

Milano (LaPresse) – “Restiamo nella Nato e alleati degli Stati Uniti, ma portiamo avanti anche il dialogo con la Russia e altri Paesi come è sempre stato“. Lo ha detto il ministro del Lavoro Luigi Di Maio a margine della sua visita allo stabilimento Leonardo di Pomigliano d’Arco.

Questo Governo – ha aggiunto Di Maio – vuole lasciare l’Italia negli accordi e nelle alleanze garantendo continuità a quello che è già stato. Non mi preoccupa l’altolà alle sanzioni alla Russia. L’Italia storicamente ha avuto una funzione di dialogare con Paesi dell’est come la Russia ma anche quelli del Mediterraneo e del Nordafrica che ci permetteranno di risolvere anche il problema dei flussi migratori“.

Il Governo M5S-Lega “non sarà supino alla volontà di altri governi. Infatti vediamo che hanno già cominciato a rallentare sul regolamento di Dublino. Hanno capito che c’è un governo che non dice ‘sissignore’. Sono pronto a collaborare ma negli interessi degli italiani e qualche risultato si sta già vedendo“. Ha ribadito Luigi Di Maio.

La visita in ospedale ad un operaio cosparso di benzina

Ieri sera una persona è venuta a cospargersi di benzina sotto casa mia dopo aver perso il lavoro. Sono andato a trovarlo in ospedale e gli ho detto che per ora ha la mia vicinanza umana, fra un po’ avrà anche quella del Governo“. Conclude il nuovo ministro del Lavoro.

Obiettivo e dovere è creare lavoro e renderlo sempre più stabile. Per farlo ci deve essere una partnership fra lo Stato, i privati e coloro che portano avanti stabilimenti importanti come questo“. Quando gli è stato chiesto perché la sua prima visita sia stata in una realtà di successo come questa e non in difficoltà come, per esempio, l’Ilva di Taranto, Di Maio ha risposto: “Mi interesserò a tutti i dossier, ci stiamo lavorando dal giorno prima della fiducia. Stiamo affrontando tutti dossier delle crisi industriale“.

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