POMIGLIANO (Mariano Paolozzi) – Alleati della Nato ma dialoganti con la Russia. Alla fine Luigi Di Maio ha trovato la quadra. “Restiamo alleati della Nato e alleati degli Stati Uniti. Ma portiamo avanti anche il dialogo con altri paese, come la Russia. Così come è sempre stato”, queste le parole del neo ministro del Lavoro, a margine di un incontro con i vertici della Leonardo, a Pogliano d’Arco. Chiarito quindi il posizionamento dei 5Stelle e del governo. Al centro del dibattito degli ultimi giorni, l’abolizione dei dazi alla Russia. Che secondo molti, soprattutto leghisti, hanno affossato parte dell’economia italiana.
Continuità e Italia negli accordi
Nelle parole del leader pentastallato, c’è chiarezza. “Non mi preoccupa l’altolà per le sanzioni alla Russia. Il nostro è un governo alleato con gli Stati Uniti che vuole lasciare il paese negli accordi, nelle alleanze. Garantendo continuità a quello che è già stato”, spiega Di Maio. Sui social, la dichiarazione del deputato di Pomigliano è stata paragonata con quella storica di Enrico Berlinguer: “Sotto l’ombrello protettivo della Nato”. Anche se in realtà, l’accostamento è molto forzato. Il leader del Pci lo dichiarava in piena guerra fredda, con la Russia comunista da un lato e l’America dall’altro.
Il dialogo con gli altri paesi: dalla Russia al Nord Africa
Ma per Di Maio non esiste solo l’America. Così come, in realtà, non esiste solo la Russia. “Questo non sarà un Governo supino alla volontà di altri Governi”, aggiunge il pentastellato. Il riferimento è evidentemente generale, ma s’intuisce che sia mirato agli Usa e ad altri paesi eurocentrici. “L’Italia storicamente ha avuto una funzione nell’ambito dell’alleanza occidentale. Nell’ambito dell’alleanza Nato, di essere un paese che dialogava con i paesi dell’est”, aggiunge Di Maio richiamando anche alla particolare posizione geopolitiche italiana. Detta da molti come ultima nazione occidentale e prima orientale. “Abbiamo sempre dialogato con paesi come la Russia, ad esempio. Ma anche con altri del mediterraneo. Come il Nord Africa, che ci permetteranno anche di risolvere il problema dei flussi migratori”, ha concluso. Non solo economia quindi, ma anche immigrazione.