Milano (LaPresse) – L’Unicef sta lavorando in Guatemala con i partner per fornire aiuto agli oltre 650mila bambini e adolescenti che vivono nelle aree colpite dall’eruzione del vulcano Fuego. Finora sono state evacuate oltre 12mila persone. Mentre circa 3.700 persone – tra cui centinaia di bambini – sono ora ospitate in rifugi di emergenza. “In situazioni di emergenza come questa, i bambini potrebbero perdere l’accesso a cibo e nutrimento adeguati. Rischiano di perdere assistenza sanitaria, protezione, acqua potabile e servizi igienico-sanitari“, ha dichiarato in un comunicato Carlos Carrera, rappresentante dell’Unicef in Guatemala. “È imperativo – continua Carrera – garantire che i bambini colpiti, compresi quelli che ora vivono in centri di accoglienza, rimangano protetti da malattie e violenze. La priorità è che siano al sicuro“.
Le necessità urgenti dei bambini e delle famiglie
Team dell’Unicef in Guatemala hanno, infatti, effettuato una valutazione della situazione con il governo e i suoi partner. Hanno determinato le necessità urgenti dei bambini e delle loro famiglie e coordinare le azioni di risposta. Tra queste: fornire sostegno psicosociale ai bambini colpiti e alle loro famiglie; sostenere il ricongiungimento familiare per i figli separati; garantire la protezione dei bambini nei centri di accoglienza. In più garantire acqua, igiene e servizi igienici adeguati. Bisogna aprire spazi adatti ai bambini; sostenere un’alimentazione adeguata per i bambini, sottolineando i benefici dell’allattamento al seno per i bambini. Ed è necessario garantire la continuità dell’istruzione e il ritorno a scuola il più presto possibile.