Roma (LaPresse) – Venti arresti nel quartiere Campo Boario di Latina per associazione mafiosa. È il bilancio di un’operazione della polizia che colpisce una presunta associazione di stampo mafioso. “Per la prima volta in territorio pontino viene riconosciuta l’esistenza di un’associazione mafiosa autoctona. Che non è legata a gruppi criminali siciliani, calabresi o campani”. Lo sostengono gli inquirenti coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia –
La Polizia di Stato di Latina dalle prime ore di oggi sta eseguendo la misura cautelare nei confronti di oltre 20 persone. Sono ritenute parte di un pericoloso clan criminale rom. Oltre al 416 bis, vengono contestati i reati di traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, violenza privata. Ed anche favoreggiamento, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e reati elettorali, tutti aggravati dalle modalità mafiose. Oltre 250 gli agenti della Polizia di Stato impegnati nell’operazione.
Tra i soggetti destinatari della misura cautelare vi sono 7 donne, una delle quali figura tra i vertici del clan.
Estendevano un clima di paura nella zona
Le numerose estorsioni erano effettuate con metodi particolarmente violenti e vessatori. Come avviene nelle mafie tradizionali, gli autori spendevano sempre il nome dei ‘Di Silvio’ in riferimento a chi sarebbero arrivati i soldi pretesi. A detta loro servivano al sostentamento dei carcerati e delle loro famiglie. Per fare paura ai vessati richiamavano episodi cruenti risalenti alla guerra criminale del 2010. All’epoca le famiglie Rom si erano imposte sui altri gruppi criminali.
Nel provvedimento cautelare vengono contestati anche reati elettorali previsti dal Codice Antimafia.