SANTIAGO DEL CILE – In un’operazione sulla pedofilia negli ambienti ecclesiastici in Cile, sono stati sequestrati gli archivi di due diocesi, quella di Santiago del Cile e quella di Rancagua, un centinaio di chilometri a sud della capitale cilena.
Operazione senza precedenti
Quella che sta attuando la polizia cilena è un’operazione senza precedenti. Saranno setacciati gli archivi delle due diocesi. L’obiettivo è quello di esaminare tutte le denunce che nel corso del tempo dalle diocesi alla Congregazione per la Dottrina della Fede. E’ infatti l’organo del Vaticano ad occuparsi di questi casi e dal 2007 a decidere le sanzioni in base al Diritto Canonico.
Morsa sul caso Munoz Toledo
Il motivo principale che ha spinto la polizia cilena ha eseguire l’operazione è il caso di Oscar Munoz Toledo. Il sacerdote, ex cancelliere dell’arcivescovado della capitale avrebbe infatti confessato di aver compiuto abusi sessuali su alcuni minorenni. Questo il caso principale, ma si indaga anche su quanto accaduto a Rancagua. Nella diocesi che dista un centinaio di chilometri da Santiago, l’inchiesta punta soprattutto su un gruppo di sacerdoti, ritenuti creatori di una ‘confraternita’ di abusatori scoperta da una giornalista.
Chiesta collaborazione al Vaticano
La polizia cilena ha chiesto piena collaborazione al Vaticano. Le forze dell’ordine infatti hanno fatto sapere di essere intenzionati a fare richiesta esplicita degli atti. Saranno richiesti ai due inviati di Papa Francesco giunti in Cile, Charles Scicluna e Jordi Bartomeu.
Pochi giorni fa si erano dimessi in tre
Nella giornata di lunedì Papa Francesco aveva accettato la rinuncia alla guida pastorale di tre vescovi cileni. Tra questi anche quello di Osorno, Juan de la Cruz Barros Madrid, 62enne accusato di aver coperto un altro prete, riconosciuto colpevole dalla Chiesa. Con lui avevano lasciato la propria posizione altri due vescovi, che hanno però già superato i 75 anni.