Roma (LaPresse) – “Aspettiamo la decisione del presidente Conte, ma io lo reputo un primo segnale di disgelo“. Lo dice il ministro del Lavoro, Sviluppo economico, Politiche sociali e vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio intervistato da Rtl 102.5, commentando la notizia di una telefonata nella notte tra Macron e Conte.
Il Ministro del Lavoro attende le scuse
“Spero che il presidente Macron si scusi, è ancora in tempo. Ma finché non arriveranno le scuse noi non possiamo indietreggiare. Deve finire l’epoca in cui si pensa che l’Italia in qualche modo la puoi sempre abbindolare“, afferma.
“Un anno fa ero impegnato nel sollevare la questione delle Ong, fui molto attaccato. In questa vicenda ci sono tanti chiaroscuri. Ma quello che non si può sopportare è che ci faccia la morale chi ci ha abbandonato e respinto alla frontiera di Ventimiglia migranti, addirittura ci sono sospetti che respingessero minori e questo non si può fare”.
“L’Italia deve iniziare a essere filo-italiana, non filo-russa o filo-americana. L’Italia ha il diritto di essere trattata come gli altri. Dobbiamo poter fare investimenti e avere margini di bilancio“.
“Devo innanzitutto riformare i centri per l’impiego e per farlo devo coinvolgere tutte le regioni. Poi avvieremo il reddito di cittadinanza. Oggi il centro per l’impiego è un’umiliazione per chi cerca lavoro, deve diventare un’opportunità“, conclude Luigi Di Maio.