Roma (LaPresse) – “L’immane tragedia di Ustica, il 27 giugno 1980, ha impresso un segno indelebile nella memoria della Repubblica, con le tante vite spezzate dei passeggeri e dell’equipaggio in quel volo di linea Bologna-Palermo. E’ una profonda ferita inferta alla coscienza civile del nostro Paese. In questo giorno di memoria desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari delle vittime innocenti. E far sentire loro la solidarietà che, oggi come 38 anni or sono, il Paese intende testimoniare“. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ricorda la tragedia di Ustica.
Resta ancora irrisolto il mistero della strage
“Grandi le sofferenze – materiali e morali – che hanno dovuto sopportare. La loro tenacia e la loro incessante ricerca della verità hanno sollecitato passi significativi. In maniera tale da ricostruire le circostanze e le responsabilità di quella strage che ancora pretende una conclusiva, univoca ricostruzione“.
“La professionalità di tanti uomini dello Stato ha consentito, nel tempo, di avvicinare questo traguardo. Il loro lavoro e il loro senso del dovere hanno reso onore alle istituzioni democratiche. Mi auguro che si riesca ancora a procedere nel cammino di verità, favorendo anche la collaborazione di istituzioni di Paesi alleati e amici, con i quali condividiamo i valori più profondi di umanità e di civiltà – aggiunge il Capo dello Stato -. L’unità di popolo che l’Italia è capace di esprimere nei momenti più drammatici della sua storia – e tra questi certamente va iscritta la strage di Ustica – conferma di essere una risorsa cruciale, un grande patrimonio comune, che non va in alcun modo disperso, a difesa della Repubblica“.