Intesa Enel-F2i: venduti impianti per biomasse a 335 milioni

Accordo raggiunto tra la società di energia elettrica e il Fondo Italiano per le Infrastrutture

© Riccardo Squillantini / La Presse 12-11-2007 Roma Interni Conferenza mondiale sull'Energia Nella Foto : Enel

MILANO (LaPresse) – Enel ha raggiunto un accordo con F2i Sgr per la cessione per circa 335 milioni di euro dell’intero portafoglio di impianti di produzione di energia elettrica da biomasse in Italia. Per una potenza installata complessiva netta pari a circa 108 Mw. Lo annuncia infatti Enel in una nota. La cessione riguarda gli impianti in esercizio di Mercure e Finale Emilia, situati rispettivamente in Calabria e in Emilia Romagna.

L’accordo tra Enel e F2i

Inoltre il 50% di Powercrop (la joint venture paritetica Enel Maccaferri) che detiene gli impianti in costruzione di Russi e Macchiareddu rispettivamente in Emilia Romagna e in Sardegna. Passa di mano anche il progetto per la costruzione dell’impianto in fase di autorizzazione di Casei Gerola, in Lombardia. Il perfezionamento della cessione è subordinato, tra l’altro, al nulla osta dell’Antitrust. E potrà avvenire anche attraverso singoli atti di cessione relativi ai diversi impianti, tra il 2018 e il 2019. L’operazione “si colloca nell’ambito della strategia del Gruppo di gestione attiva e rotazione degli asset“, conclude la nota.

Una cessione di impianti energetici da 335 milioni

L’operazione, spiega in una nota separata il fondo infrastrutturale, si colloca nell’ambito della strategia di filiera di F2i nel settore delle energie rinnovabili da biomassa vegetale. Già avviata nel 2017 con l’acquisizione di San Marco Bioenergie Spa, la società gestisce infatti a Bando d’Argenta (Ferrara) una centrale di produzione di energia elettrica della potenza di 21 MW elettrici.

Con questa acquisizione F2i intende cogliere efficienze produttive e di approvvigionamento. Con la concreta possibilità di generare nel contempo significativi benefici sociali ed ambientali. Ciò attraverso la valorizzazione e la tutela del patrimonio forestale nazionale, la pulizia degli alvei dei fiumi. E il contributo al settore agricolo mediante lo smaltimento dei residui di lavorazione“. E’ quanto si legge nella nota.

Le dichiarazioni dell’a.d di F2i

Anche Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i, ha commentato l’accordo. “La sfida che abbiamo accettato consiste nel trasformare centri di produzione di energia elettrica in centri di servizio al sistema agricolo. F2i conferma così la sua missione di Fondo di investimento privato capace di coniugare obiettivi a lungo termine con proposte industriali aventi ricadute positive sul sistema economico nazionale“.

Finanziatori coinvolti nell’intesa

Unicredit è stato advisor finanziario esclusivo di F2i. Le banche finanziatrici coinvolte nell’operazione sono state UniCredit, Ubi Banca, Mps, Banco Bpm e Bper. Lo studio legale che ha seguito F2i è Chiomenti. Gli advisor di mercato e tecnici sono stati rispettivamente Bain&Co e Forni Engineering. Gli advisor contabili e Fiscali sono stati Kpmg e Cba.

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