Milano (LaPresse) – “Una Rai che fa cultura e che sa stare sul mercato restituendo ai cittadini un servizio pubblico indipendente dai partiti è ciò che in questi giorni stanno chiedendo gli oltre 30mila utenti coinvolti nella campagna de #laRAIchevorrei“. Così interviene il candidato indipendente al cda Rai Luca Mattiucci, a margine delle dichiarazioni sul futuro di Viale Mazzini del Ministro Luigi Di Maio. “Che il Parlamento voti in base al merito, alle competenze e alla visione per costruire una RAI che si trasformi in una media company capace di anticipare il futuro è l’auspicio anche del presidente Fico, che interpreta appieno lo spirito della mia proposta”.
“Lo stesso proposito di Beppe Grillo di ridurre ma non eliminare la pubblicità si sposa con l’idea di saper fare business senza sacrificare la qualità dell’offerta TV. Se lo sogniamo lo possiamo fare. E’ per questo che ho scelto di investirci io per primo destinando, se eletto, il 40% del mio compenso in progetti innovativi” continua Mattiucci.
Il candidato indipendente al cda Rai evidenzia la minima presenza social degli altri esponenti
“Fa specie che dei 236 candidati al cda solo il 30% gestisce un profilo Facebook e un profilo Twitter. Quasi nessuno ha un profilo Instagram. Il 70% restante dei candidati ha un solo profilo social con numeri bassissimi, tranne ovviamente quelli dei soliti noti. Davvero si può pensare che chi deve essere eletto per guardare al futuro sia così distante dai new media? È come dire che ad un bambino che non vuole andare in triciclo, perché non lo conosce e non vuole usarlo, venga chiesto ‘vuoi guidare una Ferrari?’” conclude Mattiucci.