ROMA – All’indomani della vittoria italiana ai Giochi del Mediterraneo, la foto delle quattro atlete afro-italiane vincitrici della staffetta 4×400 femminile sta facendo il giro dei social. Anche il ministro degli Interni Matteo Salvini ha commentato il trionfo delle quattro.
Matteo Salvini: “Mi piacerebbe incontrarle e abbracciarle”
Maria Benedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso, Raphaela Lukudo e Libania Grenot. Sono questi i nomi delle quattro vincitrici italiane dei Giochi del Mediterraneo. Il 30 giugno, al termine della gara che le ha viste conquistare l’oro, le ragazze hanno scattato una foto che sta ora impazzando sul web. Il colore scuro della loro pelle fa bene all’opinione pubblica italiana, negli ultimi tempi abituata a puntare il dito contro gli immigrati che arrivano in Italia. Si è perciò sentito chiamato in causa Matteo Salvini, che su Facebook ha commentato la vittoria delle quattro afro-italiane.
“Bravissime, mi piacerebbe incontrarle e abbracciarle“, ha esordito il ministro.
“Come tutti hanno capito (tranne qualche “benpensante” e rosicone di sinistra), il problema è la presenza di centinaia di migliaia di immigrati clandestini che non scappano da nessuna guerra e la guerra ce la portano in casa, non certo ragazze e ragazzi che, a prescindere dal colore della pelle, contribuiscono a far crescere il nostro Paese.
Applausi ragazze!!!“, ha concluso.
Chi sono le quattro atlete
Ma chi sono le vincitrici dell’oro ai Giochi del Mediterraneo?
Raphaela Lukudo ha 23 anni, ed è nata ad Aversa nel 1994. La sua famiglia è originaria del Sudan, ma si trova da tempo in Italia.
Libania Grenot, classe 1983, ha origini cubane. Ha ottinuto la cittadinanza nell’aprile del 2008. Ha origini nigeriane invece Ayomide Folorunso, nata ad Abeokuta nel 1996. Soprannominata da sempre “Ayo”, l’atleta si è fatta notare per le sue abilità atletiche a Fidenza, dove è cresciuta con la famiglia.
Maria Benedicta Chibolu, infine, è nata a Roma nel 1989. È la seconda di sei figli di una insegnante di religione, Paola, e di un consulente internazionale nigeriano, Augustine.