Decreto Dignità, il Pd prova a dialogare con i 5 Stelle isolando Renzi

Ma il 'senza di me' dell'ex segretario potrebbe avere la meglio

Foto Vincenzo Livieri / LaPresse in foto Matteo Renzi

ROMA – Il decreto Dignità riapre la discussione nel Pd. O meglio, nel Pd si riapre la discussione sul decreto Dignità. Non è una questione delle ultime ore, ma il Partito Democratico sembra ritornare dall’esilio forzato a cui l’aveva costretto Matteo Renzi. Tra i Dem la discussione sul dialogo con i 5 Stelle ritorna attuale e ritorna attuale proprio sul provvedimento di Luigi Di Maio. La linea renziana del ‘senza di me’, che aveva portato il suo partito a schiantarsi alle Amministrative, sembra diventare minoritaria. Da Martina a Zingaretti, da Delrio a Gentiloni stesso, tra le fila del Pd è tornata la voglia di far scoppiare le contraddizioni in seno ai 5 Stelle. Cioè, pare essere tornata la voglia di fare politica, passando per l’isolamento obbligatorio di Matteo Renzi.

Renzi isolato vuole isolare il Pd

Per Renzi e i renziani i 5 Stelle sono il male assoluto. “La nuova destra“, aveva detto l’ex premier sabato scorso in assemblea durante il surreale discorso in cui aveva dato le colpe delle sconfitte a tutti, tranne che a se stesso. Ma se è vero che in Italia c’è un nuovo bipolarismo Lega-M5S è anche grazie alla linea di Renzi del ‘senza di me’. Per tutti gli altri, invece, i 5 Stelle possono e sono un interlocutore politico. Delrio, Orlando, Zingaretti, Gentiloni, Franceschini, Emiliano e anche degli insospettabili (ex) renziani dalle retrovie spingono al dialogo almeno su determinati provvedimenti. “Io penso che dobbiamo dialogare con i 5 Stelle, è utile al paese. Con la Lega non ci sono i presupposti“, aveva spiegato solo ieri Delrio.

Due linee contrapposte al congresso Pd

Il prossimo congresso sarà una resa dei conti a 360 gradi. Linea politica, alleanze, riferimenti europei e internazionali. Da un lato, verosimilmente, Zingaretti e dall’altro Calenda e poi il renzismo e ciò che ne resta. Un dualismo Zingaretti-Calenda, seppur con vedute molto differenti, metterebbe fuori gioco l’ex segretario e il giglio magico. E il dialogo con i 5 Stelle sarà parte fondante delle strategie politiche che si sfideranno al Congresso e alle primarie. Già quello che potrebbe accadere in queste ore sarà decisivo.

 

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