MILANO (LaPresse) – Non è stato ancora liberato l’escursionista professionista bloccato da sabato sera nella Grotta della Mottera in alta Val Corsaglia, nel Comune di Frabosa Soprana a Cuneo. Lo speologo, G.G. residente nel Cuneese, di notti al freddo ne ha già passata una. Non è sufficiente chiamare un’ambulanza per salvarlo. A rendere difficili i soccorsi, spiega il Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico, è la conformazione della grotta.
Lo speleologo di Cuneo è ancora bloccato nella grotta
Una persona allenata e in buone condizioni fisiche impiega non meno di tre ore per raggiungere il punto in cui è intrappolato il ferito. La situazione si complica se, a dover percorrere quel tragitto, è un ferito impossibilitato a reggersi sulle sue gambe. La caverna prevede molti punti da fare appesi a carrucole sospesi da terra e G.G. dovrà attraversarla a bordo di una barella.
Un percorso complicato
Non è un percorso semplice, quello della Grotta della Mottera. Serve una certa esperienza per compiere quella traversata. Esperienza che G.G., secondo quanto raccontano i suoi conoscenti, ha e più di molti altri. Ma l’imprevisto ha avuto la meglio sulle capacità personali e ora, dopo una notte al buio, la salvezza dell’escursionista è legata alla rapidità con cui i colleghi e i soccorritori troveranno il modo per tirarlo fuori.
Sabato lo speleologo era impegnato nella traversata dal Buco Fantozzi alla Colla degli Stanti con altri appassionati dello speleoclub Tanaro quando, poco prima delle 21, è precipitato. Il colpo alla testa e le lesioni gli hanno impedito di uscire autonomamente e i compagni hanno chiesto aiuto.
Non si fermano i tecnici del soccorso alpino
Sono 80 i tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico piemontese impegnati nelle operazioni. Vista la gravità del caso, altre squadre di soccorritori sono state mobilitate da fuori regione, da Liguria, Emilia Romagna, Marche, Lombardia e Toscana. G.G. è stato raggiunto dalle prime squadre di soccorso composte anche da personale sanitario che ne hanno valutato l’entità dell’infortunio.
E’ stato stabilizzato e caricato su una barella. I soccorritori hanno anche installato un cavo telefonico che consente le comunicazioni con il personale medico all’esterno, così da monitorare costantemente lo stato di salute. Le altre squadre sono disposte lungo l’intera lunghezza della grotta, impegnate ad attrezzare carrucole e teleferiche per il recupero della barella che, si spera, raggiungerà al più presto l’imbocco della caverna con a bordo lo speleologo sano e salvo.
di Ester Castano