Tour, assolo Quintana sul Col de Portet. Thomas blinda la gialla, resa Froome

Quintana vince la 17' tappa del Tour (AFP PHOTO / Jeff PACHOUD)

Milano (LaPresse) – Sarebbe stata la strada a stabilire il capitano del team Sky. E il Col du Portet ha emesso il suo verdetto. Geraint Thomas ha le mani sul Tour de France, Chris Froome deve probabilmente dire addio ai sogni di gloria in giallo e all’accoppiata Giro d’Italia/Tour, impresa che manca dal 1998, quando a riuscirci fu Marco Pantani.

La seconda tappa pirenaica, seppur breve (appena 65 km con tre Gp e l’inedita partenza in griglia, appariscente ma poco utile) ha emesso verdetti pesanti. Nairo Quintana ha conquistato il successo di tappa, confermandosi tra i più forti corridori quando la strada va all’insù. Geraint Thomas ha controllato i diretti rivali, da Roglic a Dumoulin, prendendosi anche qualche altro secondo prezioso nello sprint finale. Il keniano bianco invece ha pagato dazio, perdendo 48″ dal compagno di squadra e 43″ dalla coppia Dumoulin/Roglic. Peggio ancora è andata a Romain Bardet, respinto dall’ultima asperità e arrivato con un ritardo di quasi 2 minuti su Thomas. E tanti saluti alle ambizioni di podio.

Podio a cui torna a credere invece l’uomo di classifica della Movistar. “Mi ero segnato questa tappa, era per scalatori pure ed è andata bene, come previsto – ha raccontato Quintana – Sfortunatamente non mi sono sentito bene qualche giorno fa e ho perso tempo. Ora sto meglio, è una vittoria meritata non solo per me ma anche per la mia squadra, abbiamo lavorato duramente in questo Tour e dimostrato di essere squadra”.

Il sogno di Froome di vincere l’accoppiata Giro/Tour è quasi irrealizzabile

Il colombiano, scattato a 14 km dall’arrivo con il solo Daniel Martin (poi secondo al traguardo) capace di venirgli dietro, ha trovato in Alejandro Valverde, presente dalla fuga dei primi km alimentata tra gli altri dal coraggioso tentativo di Kangert e dalla solita generosità della maglia a pois Alaphilippe, un valido punto di appoggio prima di liberarsi via via di tutti gli uomini andati in avanscoperta. “Abbiamo corso in modo aggressivo, è così che abbiamo vinto – ha proseguito il colombiano – Continueremo a rendere la corsa il più difficile possibile per gli altri. Il trionfo finale è un po’ difficile da raggiungere ma questo successo mi dà serenità”.

Nella generale Quintana è balzato al quinto posto in classifica a meno di un minuto da Froome, scalzato da Tom Domoulin, ora secondo a 1’59” da Thomas e con un vantaggio di 32″ sul vincitore dell’ultimo Giro di d’Italia, che deve difendersi anche dagli assalti di Primoz Roglic, tra i più pimpanti sul Col de Portet. “E’ stata una giornata difficile, intensa, ma non ho rimpianti – ha ammesso il corridore britannico – Geraint sta facendo una corsa incredibile e merita la maglia gialla. Incrocio le dita affinché la tenga fino a Parigi. Non avevo le gambe nel finale, sarà difficile restare in questa posizione ma continuerò a lottare per il podio e per la maglia gialla di Thomas”.

Thomas continua a pedalare ed a non cantare vittoria

Il gallese invece continua a mantenere un profilo basso nonostante – Quintana e Martin a parte – abbia dato l’impressione di essere il più forte in salita. “Penso di essere in una buona posizione ma questo non cambia il mio approccio mentale. Dobbiamo continuare ad affrontare la corsa giorno dopo giorno – ha ammesso Thomas – Oggi mi sentivo meglio man mano che andavamo avanti”. Domani gli uomini di classifica potranno rilassarsi. La Grande Boucle riparte per una frazione interlocutoria, pianeggiante e destinata ai velocisti o tentativi da lontano, con traguardo a Pau. Prima del gran finale con l’ultima tappa pirenaica di venerdì che precede la cronometro di sabato e la passerella di domenica a Parigi. Dove verrà incoronato il nuovo padrone del Tour.

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