MILANO (AWE/LaPresse) – La produzione di Eni di idrocarburi è in forte crescita a 1,86 milioni di barili di petrolio equivalenti al giorno. Con un incremento del 5,2% nel secondo trimestre e del 4,6% nel primo semestre. Lo comunica il Cane a sei zampe. Al netto dell’effetto prezzo nei Psa, la crescita si attesta a +6,6% nel trimestre e a +5,4% nel semestre.
Aumento della produzione Eni nel 2018
Nel 2018 Eni prevede una crescita del 4% nell’anno 2018 sul 2017 allo scenario di budget di 60 dollari al barile. Corrispondente a un livello di circa 1,9 milioni di boe/giorno. L’incremento sarà sostenuto dal ramp-up degli avvii 2017 in particolare in Egitto, Indonesia e Ghana, dal maggior contributo dei giacimenti Kashagan, Goliat e Val d’Agri. Dagli start-up di nuovi progetti in particolare in Angola, Libia e Ghana. E dal contributo dell’iniziativa negli Emirati Arabi. In parte compensati prevalentemente dai declini delle produzioni mature.
Un bilancio oltre le aspettative
Eni ha chiuso i primi sei mesi del 2018 con un boom dell’utile netto, balzato del 124% a 2,198 miliardi di euro. Che su base adjusted si attesta a 1,745 miliardi, in crescita del 45%. Lo riferisce una nota del Cane a sei zampe. Nel secondo trimestre l’utile netto adjusted è stato di 767 milioni di euro. In aumento del 66% su base annua.
I numeri del secondo trimestre
“Nel secondo trimestre, come già nel primo, Eni ha proseguito nel trend di forte miglioramento della redditività. Che aumenta del 152% a fronte di una crescita del Brent in euro del 38%. Trainata dalla performance del business E&P che ha più che triplicato il suo contributo”. Così l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, commentando i conti della compagnia petrolifera. Descalzi fa sapere che confermerà al consiglio del 13 settembre la proposta di un acconto dividendo di 0,42 euro per azione.