NAPOLI – E’ durata 55 giorni esatti la disoccupazione di Alessandro Barbano. L’ex direttore del quotidiano Il Mattino, licenziato in tronco dall’editore Francesco Gaetano Caltagirone lo scorso 1° giugno, ha trovato un nuovo impiego. A reclutarlo il governatore della Campania Vincenzo De Luca, che “dopo un cordiale colloquio nel corso del quale gli ha chiesto la disponibilità per la guida della “Fondazione Campania dei Festival”. Quella, per intenderci, che organizza il “Napoli Teatro Festival Italia” di cui è Direttore artistico Ruggero Cappuccio. Dall’Ansa Campania che, per ben prima del comunicato ufficiale, ha battuto la notizia, apprendiamo che “il direttore Barbano ha offerto la propria piena disponibilità per una esperienza nuova e impegnativa ma entusiasmante e gratificante”.
La soddisfazione del Governatore
“Siamo sicuri – ha dichiarato De Luca – che con Alessandro avremo un ulteriore consolidamento dell’organizzazione della proposta culturale a Napoli e in Campania. Il governo regionale potrà contare sulla competenza e le relazioni che il direttore Barbano ha costruito in anni di impegno e lavoro a Napoli, oltre che sui rapporti di cordialità e stima riconosciuti in tutti gli ambienti della città”. Che il governatore e Barbano filassero d’amore e d’accordo non è mai stato un mistero. A memoria d’uomo, da quando De Luca si è insediato a Palazzo Santa Lucia a quando il direttore del Mattino è stato destituito da Caltagirone per – dicono i rumors – non aver voluto assumere posizioni più morbide rispetto al governo gialloverde – non si ricordano titoli ‘scomodi’ per il presidente.
La narrazione ‘filo deluchiana’ del Mattino
Raccontato come ‘uomo nuovo’, ‘rivoluzionatore della sanità’, ‘paladino della sburocratizzazione’ De Luca appare un gigante a leggere il Mattino… e la cosa curiosa è che lo è ancora, anche se al timone del giornale non c’è più Barbano ma Federico Monga. Da qui sorge spontaneo un dubbio, suffragato da una certezza: da quando è stato licenziato, nonostante il provvedimento così brusco, nonostante la solidarietà dell’intellighenzia campana, Barbano non ha proferito una sola parola contro il suo editore. Vuoi vedere che dietro l’operazione c’è proprio lo zampino di Caltagirone? Vista così, questa storia sarebbe una vera favola, e tutti vissero felici e contenti.