GENOVA – “Sono tragedie che non devono capitare in un paese civile come l’Italia. La manutenzione viene prima di ogni cosa”. Manutenzione, però, che seppur fatta non ha prodotto i risultati sperati.
L’indagine della Procura
La presenza sul luogo della tragedia del procuratore aggiunto Antonio D’Ovidio è stata emblematica. E’ arrivato subito poco dopo il disastro. Una catastrofe del genere non può non mettere in allerta gli inquirenti. Mentre vigili del fuoco, forze dell’ordine ed esercito si occupano dei soccorsi, la Procura cerca i colpevoli. Ha aperto un fascicolo d’inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo. Chi sarà iscritto nel registro degli indagati, però, sarà reso noto soltanto nelle prossime ore. Bisognerà accertare il perché del crollo. E in base alle cause identificare i presunti responsabili. Al momento solo ipotesi: dal nubifragio al cedimento strutturale.
Autostrade per l’Italia sulla difensiva
Autostrade per l’Italia si è messa subito sulla difensiva: “Sulla struttura erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto e che, come da progetto, era stato installato un carro ponte per consentire lo svolgimento della manutenzione”. E gli interventi e lo stato del viadotto stesso, ha sostenuto la società, “erano sottoposto a costante attività di osservazione e vigilanza da parete della Direzione di Tronco di Genova”.
Il Governo vuole i nomi dei colpevoli
Il Guardasigilli Stefano Bonafede e il vice premier Matteo Salvini, esprimendo il loro cordoglio ai familiari delle vittime, hanno chiesto giustizia: in tempi rapidi vogliono i nomi dei responsabili.
“Non sappiamo perché sia successo – ha chiarito a Radio 1 Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia. – Il ponte a noi non risultava pericolante”.
La gestione del tratto venuto giù come pioggia era gestito proprio da Autostrade per l’Italia. Una tragedia che sicuramente spingerà gli inquirenti ad ampliare lo spazio di inchiesta, cercando di far luce sui rapporti tra il cash flow ottenuto dai pedaggi e il denaro destinato alla manutenzione.