ROMA – Il vecchio Pap Test va ‘parzialmente’ in soffitta. E’ in vigore, infatti, in parte dell’Italia il Test Hpv nuovo screening contro il Papilloma virus Humano, il principale responsabile del tumore al collo dell’utero. E la novità è che dovrebbe andare a regime in tutta Italia entro il 2020. A confermare la validità dell’approccio è una nuova revisione di letteratura scientifica appena pubblicata sul Journal of American Medical Association
Dove poterlo effettuare
Entro il 2018 tutte le regioni avrebbero dovuto prevedere il Test Hpv come screening primario per donne tra 30 e 64 anni. Le regioni al passo con le previsioni sei regioni del Centro Nord come Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Basilicata. Nelle altre si sta procedendo, più o meno velocemente, all’implementazione. Devono invece ancora partire Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia, Sardegna e Bolzano.
I due test integrati
Il ‘tradizionale’ Pap Test resta l’esame da fare qualora si riscontri una positività al Test Hpv. “In Italia i due test integrati – spiega Basilio Passamonti, presidente del Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (Gisci) – rappresentano il massimo di garanzia possibile per la prevenzione. L’HPV-Test, che è più sensibile, individua le donne con infezione in corso (che può anche risolversi da sola). Il Pap test, che è più specifico, va fatto in uno step successivo per individuare l’eventuale lesione dovuta alla modificazione cellulare causata dal virus”.
Cos’è il Papilloma Virus Humano
HPV, acronimo di “Human Papilloma Virus” è un genere di virus a ds DNA appartenente alla famiglia dei Papillomaviridae che risulta essere patogeno solo per l’essere umano. Le infezioni da HPV sono estremamente diffuse nella popolazione: Infetta pelle e mucose, nello specifico in zone come vulva, cervice, vagina, ano ma anche gola e bocca. Ne esistono circa 150 tipologie differenti, che generalmente il nostro sistema immunitario riesce a combattere, e di cui 30 sono sessualmente trasmissibili.
Papilloma a basso rischio
Tra queste, circa 12 tipologie di HPV sono definite a ‘basso rischio’ (i più comuni sono HPV6 e HPV11) e sono spesso causa dei condilomi, delle escrescenze molli di pelle che compaiono nelle zone genitali sia maschili che femminili. I condilomi appaiono proprio quando il nostro sistema immunitario non riesce a fronteggiare da solo il virus, e ci avverte tramite queste escrescenze che, nella maggior parte, dei casi scompaiono da sole, altrimenti necessitano di un trattamento adeguato.
Papilloma ad alto rischio
Esistono poi circa 15 tipologie di HPV ritenute ad ‘alto rischio’ (tra cui frequenti HPV 16, HPV 18), che possono causare il cancro cervicale, o della cervice uterina, che appunto colpisce il collo dell’utero, un tumore molto diffuso che è bene combattere attraverso la prevenzione e i controlli di routine come il Test HPV il in seconda battuta, ove necessario, il vecchio Pap test.