Colombia, fallisce il referendum anti-corruzione. Votano in oltre 11 milioni, pochi per ratificare la riforma contro i ‘colletti bianchi’ infedeli

l presidente Duque: "Approvazione al novantanove per cento". Il senatore Logano: "Una scossa alla classe politica tradizionale".

BOGOTA’ – Stop alle riforme anti-corruzione in Colombia: il referendum non ha raggiunto il quorum minimo per essere valido. A recarsi ai seggi sono state oltre 11 milioni di persone. Ma non sono bastate.

Il numero necessario di voti, stabilito in un terzo dei 36,4 milioni dell’elettorato, è di 12,100,00 milioni. Tra le misure previste nel provvedimento c’era l’inasprimento delle pene per i reati da ‘colletti bianchi’ e l’aumento della ‘trasparenza’ amministrativa.

Lo Stato ha visto un incremento crescente di indagini e inchieste per reati di corruzione. Secondo le stime di Edgardo Maya, Controllore generale della Colombia, proprio la corruzione costa ogni anno oltre 16 miliardi di dollari.

Le misure anti-corruzione: dal taglio degli stipendi alla pubblicazione delle entrate fiscali

Miglioramento della trasparenza e contrasto all’illegalità dei ‘colletti bianchi’: questo il piano contenuto nella riforma. Per combattere l’evasione fiscale è stata prevista la pubblicazione obbligatoria dei documenti relativi alle entrate e ai rimborsi. Simile la funzione del taglio degli stipendi ai membri del Congresso, così come l’abolizione della misura cautelare dei domiciliari per i reati di corruzione. Limite massimo di tre mandati, inoltre, sia per le ‘poltrone’ locali che per quelle nazionali. Ognuna delle proposte ha ricevuto il 99% di voti favorevoli. Senza però raggiungere il quorum totale.

La risposta del presidente Duque: “Supporto all’iniziativa al novantanove per cento”

Non c’è alcun dubbio sul risultato ‘informale’ del referendum. La risposta è stata positiva, almeno per quanto riguarda i votanti. Così ha dichiarato il neo eletto presidente Ivan Duque. “Il novantanove per cento di chi ha votato si è espresso in favore delle riforme. – ha detto in un messaggio alla nazione – Sfortunatamente il numero dei voti non ha raggiunto il minimo necessario per l’approvazione”. Ma nonostante il fallimento il voto ha avuto ha avuto, stante i risultati, un grosso impatto. A dirlo il senatore Angelica Lozano, che ha supportato l’iniziativa. “Abbiamo fallito per una piccola percentuale. Il cambiamento non si può fermare. In questo momento abbiamo scosso la classe politica tradizionale” ha dichiarato la Lozano.

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