Roma – Ribaltare il sistema, puntando sulla nazionalizzazione delle concessioni autostradali e affidando la ricostruzione del ponte Morandi a Cdp e Fincantieri. Per mettersi alle spalle il dramma del 14 agosto, il M5S spazza via le incertezze e torna al suo spirito anti-establishment delle origini.
Per Autostrade non c’è più spazio dopo quanto successo a Genova
A ribadirlo sono prima il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e poi il vicepremier e capo politico pentastellato Luigi Di Maio. Nessuna ambiguità qui, la ricetta lanciata su Facebook è chiara: “Il tema delle concessioni autostradali non si esaurisce con questa trasparenza fuori tempo massimo”.
L’unica soluzione è la nazionalizzazione
E’ compito dello Stato gestire queste infrastrutture e garantire ai cittadini un servizio all’altezza delle attese (e delle spese)”. Linea condivisa anche da Toninelli, in audizione alle commissioni riunite Ambiente e Lavori pubblici di Camera e Senato, che parla della nazionalizzazione come di un “percorso dovuto e doveroso oggi per le vittime di questa immane tragedia.”
Il crollo di Genova non è stato una “tragica casualità”, i due non hanno dubbi
“Non faremo ricostruire il ponte Morandi a chi l’ha fatto crollare. Sarà Fincantieri con Cassa depositi e prestiti a ricostruire con il timbro dello Stato“. Toninelli in Sala Mappamondo non si nasconde di certo: il progetto è rivedere tutto il sistema delle concessioni ed entro 24 ore verranno pubblicati sul sito internet del Mit tutte le convenzioni in vigore.
“Bisogna smettere di inseguire le emergenze e bisogna ricominciare a programmare gli interventi per evitare che eventi di questo genere vengano a determinarsi – spiega ancora nel suo lungo intervento – senza dimenticare che i pedaggi oggi avrebbero potuto e dovrebbero essere drasticamente ridotti“.
L’intero sistema per il governo è “malato”
Non a caso a partire da settembre saranno convocati tutti i concessionari delle infrastrutture, chiedendo un programma dettagliato degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione.
Sullo sfondo rimane anche un nodo politico
In attesa però delle relazioni di Commissione ispettiva e Autostrade sulle cause della tragedia Morandi, sullo sfondo rimane anche un nodo politico. L’idea che la ricostruzione non venga affidata ad Autostrade finora ha lasciato perplessa la Lega, mentre Forza Italia con Giovanni Toti spinge per una soluzione rapida senza preclusioni per l’intervento della società gestita dal gruppo Atlantia.
Apertura subito bocciata da Di Maio che su Twitter replica al governatore ligure
“Toti vuol far ricostruire il ponte Morandi ad Autostrade? Lo dica alle famiglie delle vittime. A rifare il ponte dovrà essere un’azienda di Stato“. Ribatte Toti: “C’è chi parla troppo, fa poco, e mistifica la realtà. Il Ministro Luigi Di Maio sa bene che al di là delle chiacchiere quel ponte è ancora oggi nella concessione di Autostrade. Quindi è Autostrade che deve pagare la ricostruzione e presentare un piano lavori. Che poi lo possa fare Fincantieri o un’altra azienda di Stato, già abbiamo detto di essere tutti d’accordo”.
Il commissario per l’emergenza invita il Governo a fare presto
Genova e la Liguria non possono aspettare anni di liti giudiziarie o anni di dibattito parlamentare. E per fare un esempio cita il caso Gronda. “Non si onora la memoria delle vittime ritardando la ricostruzione del ponte. Dal Governo mi aspetto fatti, non parole, men che meno polemiche“. La ‘strada’ anche qui però non sembra affatto facile.