Nba, Manu Ginobili dice addio: “Carriera migliore dei sogni più selvaggi”

(FILES) In this file photo taken on June 09, 2013 Manu Ginobili (L) of the San Antonio Spurs is double-teamed by LeBron James (C) and Udonis Haslem (R) of the Miami Heat during the first half of Game 2 of the NBA Finals at the American Airlines Arena in Miami, Florida. - San Antonio Spurs star Manu Ginobili confirmed his retirement from basketball on Monday, bringing down the curtain on a 23-year career that included four NBA Finals victories. (Photo by Brendan SMIALOWSKI / AFP)

ROMA – Finisce una carriera “di gran lunga migliore dei sogni più selvaggi”. Manu Ginobili dice addio al parquet dopo 23 anni e tutto il mondo della Nba s’alza in piedi ad applaudirlo. Il cestista argentino dei San Antonio Spurs ha annunciato il suo ritiro dal basket dopo aver vinto veramente tutto. 4 titoli Nba, un’Eurolega e l’oro olimpico ad Atena 2004 che rimarrà nella storia della nazionale albiceleste. Un esempio di genio e regolatezza, è stato il più forte di quella “generacion dorada” che ha incantato il mondo.

Manu: “Gratitudine immensa”
Tanto spettacolare quanto serio, anche il suo annuncio è stato composto e dentro le righe. “Oggi, in mezzo a mille emozioni diverse, annuncio il mio ritiro dalla pallacanestro. GRATITUDINE IMMENSA verso chiunque (famiglia, amici, compagni di squadra, allenatori, staff, tifosi) sia stato coinvolto nella mia vita negli ultimi 23 anni. È stato un viaggio favoloso. Di gran lunga migliore dei miei sogni più selvaggi”. Le due parole che Manu ha voluto scrivere in maiuscolo, “Gratitudine immensa”, sono le parole che ogni tifoso degli Spurs tiene nel cuore.
Una vita da Ginobili, una vita da Spurs
Dei suoi 23 anni da professionista, 16 Ginobili li ha vissuti vestendo la maglia di San Antonio. Con loro l’argentino ha vinto 4 titoli, legandosi per sempre alla storia della squadra. I numeri sono mostruosi: con gli Spurs Ginobili ha disputato 1.057 partite di regular season e altre 218 di playoff, segnando più di 14.000 punti e facendo registrare più di 4.000 assist oltre a 1.392 recuperi. E’ infatti nella top 5 di franchigia per ciascuna di queste categorie
Gli inizi italiani

La carriera dell’argentino è iniziata in Italia. Prima a Reggio Calabria e poi da super protagonista in quella Virtus-Bologna capace di vincere tutto, in Italia e in Europa. Oltre al titolo nazionale, infatti, quello squadrone vinse l’Eurolega e Ginobili fu nominato MVP del torneo.

La Generacion dorada di Ginobili

Ma se Ginobili è stato amato dagli americani e dalla Nba, se San Antonio saluta uno dei suoi campioni più legati alla maglia, l’addio di Manu per l’Argentina ha un sapore ancora più romantico e significativo. Perché con ogni probabilità Ginobili è stato il cestitsta argentino più forte di tutti i tempi. Infatti il connazionale e suo inseparabile amico Carlos Delfino ha così salutato il suo ritiro: “Se ne va il numero uno, il numero due, il numero tre…”. Parole emblematiche. Quella “Generacion dorada” di cui Ginobili era il migliore interprete è stata capace di vincere lo storico oro olimpico ad Atene, nel 2004. Poi un argento nel 2002 ai mondiali e un bronzo olimpico a Pechino 2008. Non male.

 

 

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