PARIGI (Mino De Vita)- In vista dell’imminente uscita del Regno unito dall’Ue, Macron affila le armi per tentare un dopo Brexit che sia il meno doloroso possibile per i britannici e per l’Unuine Europea.
La strategia di Macron
Il presidente francese, approfittando del vertice europeo che si terrà il 20 settembre a Salisburgo in Austria, intende sottoporre la sua strategia per una nuova struttura di alleanze dentro e fuori dell’Ue.
Una strategia per cerchi concentrici che vede al centro l’Ue e l’euro e, all’esterno, in un secondo cerchio il Regno Unito. Macron è consapevole delle difficoltà che troverà nel suo cammino in vista dell’accettazione della proposta che dovrà far “digerire” agli altri Stati membri europei. Ciò dipenderebbe comunque da una Brexit “amichevole”.
Problema Brexit
Infatti, restano tuttora sul tappeto importanti nodi da sciogliere, e tra i più delicati è quello che riguarda i confini tra Eire e Irlanda del Nord.
Ma altri, non meno importanti del precedente, sono i nodi cruciali da sciogliere come quello della sicurezza militare. Per tale materia è necessario un trattato ad hoc tra con l’Ue.
Ma dove Macron incontrerà forti difficoltà sarà sulla questione immigrazione, un tema scottante in Europa, viste le posizioni intransigenti di molti stati, tra cui il nostro. Ed è proprio su questi temi che si possa aprire una breccia tra i leader europei. Tuttavia un cauto ottimismo si respira grazie anche alle offerte che l’Ue farebbe alla Gran Bretagna per mantenere una situazione di rapporti quanto più stretti possibile.
Dal canto suo la May che ha da portare avanti con coerenza la politica di uscita dall’Unione, deve rispettare un referendum che ha sancito un dato incontrovertibile,
Le speranze della May
Se da un lato, come ha affermato oggi al fianco del presidente keniota Uhuru Kenyatta a Nairobi: “Ciò che è importante è che ci si concentra molto sulle opportunità commerciali in tutto il mondo, ma ciò che vediamo è la Gran Bretagna globale, un paese indipendente al di fuori dell’Unione europea, che lavora con paesi in tutto il mondo, che lavora nella cooperazione multilaterale e bilaterale – non solo migliorare la prosperità ma anche migliorare la sicurezza in tutto il mondo”, dall’altro la May spera in un trattamento benevolo da parte dell’Ue.
Le preoccupazioni del francese
La preoccupazione di Macron e di molti osservatori politici ed economici è quella di una Brexit disordinata, senza regole. Uno scenario del generare potrebbe innescare speculazioni forti sulla sterlina e compromettere i rapporti tra gli stati.
La fase storica necessita dunque di proposte pragmatiche. L’obiettivo è non gettare alle ortiche un processo di unificazione europea che ha visto tante battute d’arresto, ma che ha sempre saputo riprendere il cammino. Questa volta la posta è molto più grande, tutti ne sono consapevoli.
La carta che Macron cerca di giocarsi sul tavolo di Salisburgo è proprio quella del pragmatismo. Non sarà una partita facile, ma da questa si uscirà vittoriosi o sconfitti; è il momento in cui o si cementa definitivamente l’Unione o la si distrugge irrimediabilmente.