Roma – “Io non mi rassegno a lasciare l’Italia a questi cialtroni. E dunque combatto a testa alta e a viso aperto”. Matteo Renzi è tornato, anzi, non se n’è mai andato. L’intenzione è quella di stare in prima linea da senatore semplice, sì, ma con una squadra ben organizzata alle spalle.
La due giorni del 21 e 22 settembre a Salsomaggiore
I 120 parlamentari renziani, avvertiti via sms nei giorni scorsi quando Renzi è intervenuto alla Festa nazionale dell’Unità a Ravenna. Sarà un seminario a porte chiuse e, dopo le ultime fughe di notizie, è balenata all’ex segretario anche l’idea di non partecipare. Difficile che non cambi idea. Il raduno non cancella la Leopolda9 di Firenze, dal 19 al 21 ottobre, dove “tutti sono i benvenuti” perché “la Leopolda non è lo spazio di un partito o di una corrente”. Renzi dixit.
La lotta al governo M5S-Lega è il principale obiettivo
L’area renziana, ancora orfana di un candidato da presentare al congresso con cui sfidare Nicola Zingaretti è sostenuto dall’area di Dario Franceschini. Il nome che molti vorrebbero, sancita l’indisponibilità del leader, è quello di Graziano Delrio che però non ha ancora convinto la famiglia. C’è poi quello di Marco Minniti, anche lui però non intenzionato, almeno per ora.
Ed è buio fitto anche sulla data del congresso
Se Areadem si era sbilanciata ad assicurare che sarebbe iniziato subito dopo la conferenza programmatica del 26-28 ottobre a Milano, nessuna conferma è arrivata dal segretario Maurizio Martina. Non è un mistero che se fosse per i renziani il congresso verrebbe procrastinato il più possibile, anche se i diretti interessati smentiscono.
Prossima tappa per il partito sarà la manifestazione del 30 settembre
A Roma, probabilmente in piazza del Popolo e il 13-14 ottobre, toccherà alla convention di Zingaretti all’ex dogana, sempre nella capitale. Mentre dopo il raduno dei franceschiniani a Cortona, dal 21 al 23 settembre Andrea Orlando dà appuntamento a Rimini per la seconda festa nazionale di Dems.