Milano (AWE/LaPresse) – “Pensiamo a una pace fiscale più ampia possibile come misura una tantum che chiuda tutte le lite pendenti per le cartelle, per il contenzioso tributario, per le multe amministrative e per le multe di vario genere esclusa l’Iva e la previdenza”. Così il sottosegretario all’Economia della Lega, Massimo Bitonci, in un’intervista al Corriere della Sera. “La misura – aggiunge – riguarda i piccoli e medi contenziosi avendo fissato un tetto non superiore al milione di euro. Il che significa che abbiamo lasciato all’amministrazione finanziaria l’accertamento, la discussione e il contenzioso relativo alla grande evasione. Ed è quest’ultima anche una cosa richiesta dal M5S”. Per i risparmiatori delle crisi bancarie, sottolinea Bitonci, è previsto un fondo di 500 milioni “a rotazione alimentato di anno in anno. Metteremo in campo una somma 5 volta superiore all’elemosina del Pd”.
Il sottosegretario all’Economia della Lega si sofferma sulla questione pace fiscale
Quanto alla flat tax, Bitonci spiega che “Come primo passo pensiamo di estendere il regime forfettario del 15 per cento fino a 65 mila euro. E poi un 5 % incrementale tra i 65 mila e i 100 mila euro. Questa misura sarà destinata alle imprese, alle ditte individuali, ai professionisti, alle Snc (Società in nome collettivo), alle Sas (Società in accomandita semplice) e solo le Srl (Società a responsabilità limitata) che hanno optato per la trasparenza. Per le start up dei giovani sotto i 35 anni prevediamo un’aliquota del 5% per tre anni.
Quanto all’Ires (Imposta sul reddito delle società) abbiamo proposto la riduzione dell’aliquota dal 24 al 15% per le aziende che reinvestono gli utili di impresa in nuovi macchinari o puntando su ricerca e sviluppo e assunzioni. Abbiamo poi chiesto una riduzione delle accise e l’introduzione della cedolare secca sugli affitti commerciali”. Sul taglio dell’Irpef che interessa le famiglie “il tavolo economico della Lega sta ragionando su quella che possa essere la proposta da fare al ministro Tria e al premier Conte”, mentre per il reddito di cittadinanza “tutto dipenderà dai margini di flessibilità che saranno decisi dal premier Conte e dal ministro Tria, assieme ai due vicepremier”.