BELGRADO – Venti tiri verso la porta avversaria. Dominio a centrocampo, con un possesso palla che è andato oltre il 60%. Il Napoli ha controllato il gioco. La traversa ha negato il goal ad Insigne. Prima Zieliński e poi Mertens hanno avuto un’importante occasione per portare gli azzurri in vantaggio. Il portiere Borjan ha fatto miracoli. Ma i legni fanno parte del campo. Fanno parte del calcio. Come la sfortuna e la bravura dell’estremo difensore avversario.
Napoli spuntato
La Stella Rossa a tratti è stata pericolosa. Come all’ottantesimo con Pavok: il suo tiro è stato bloccato da Ospina. Qualche distrazione difensiva ha rischiato di portare i bianco rossi ad un passo dalla rete.
L’ingresso di Mertens ha ridato nella ripresa vivacità agli azzurri. Nonostante la mole di gioco prodotta i ragazzi di Ancelotti non sono riusciti a concretizzare. Zero a zero. Tanti tiri, ma nessun goal. Squadra ‘spuntata’.
Al 93esimo la Stella Rossa non è riuscita a finalizzare un contropiede: anziché verticalizzare negli ultimi 20 metri la squadra di Belgrado è tornata indietro. Il nervosismo si è fatto sentire negli ultimi minuti: Mario Rui ha tirato la maglia di un avversario beccandosi un inutile giallo.
La Stella Rossa dopo 26 anni nel calcio che conta
Dopo 26 anni la Stella Rossa è tornata nel calcio europeo che conta. Il pareggio contro il Napoli per i bianco rossi è stata una vittoria. Delusione tra i napoletani. Delusione negli occhi di Ancelotti quando ha stretto la mano del coach avversario: per il coach, stasera, solo rimpianti. Ai partenopei è mancata cattiveria.